Non solo duttilità, Celik è un fedelissimo di Juric: i numeri del turco
Lo scorso anno l'alternanza con Karsdorp e Kristensen. In stagione quasi mai ha ceduto il posto: anche con la Dinamo ha giocato dal 1'... da braccetto
Uomo di fascia e non solo. Non importa che si tratti di 4-3-3, 3-5-2 o 3-4-2-1: Zeki Celik è sempre lì, a destra. Nella linea di centrocampo o più arretrato, a fare il braccetto nei tre difensori centrali. In stagione è tra i calciatori più presenti in campo: 860 minuti in totale e undici presenze; non tutte dal primo minuto, perché una volta, a Genova, è stato tenuto fuori dalla formazione iniziale. C'era De Rossi sulla panchina della Roma e quella partita ha sancito l'addio della bandiera giallorossa al club. Poi è arrivato Juric. E con lui, lasciando da parte la collocazione nel proprio sistema di gioco, il turco non ha saltato una partita.
Sette su sette con Juric
Udinese, Athletic Club, Venezia, Elfsborg, Monza, Inter e Dinamo Kiev. Col nuovo allenatore, Celik le ha giocate tutte, restando in campo quasi sempre per tutta la durata della partita. Due le eccezioni: con gli spagnoli in Europa League (71') e in Brianza (86'). Un po' di riposo serve sempre, specie per un giocatore che si è ritrovato più volte a dover sopperire alla mancanza di alternative. Da quinto di centrocampo a braccetto, passando per il ruolo di terzino destro, il passo è breve. Abdulhamid, provato in Svezia, non sembra convincere il tecnico; Sangaré ha ancora bisogno di crescere. Ed ecco che le chiavi della fascia passano di diritto nelle mani dell'ex Lille. Eppure nella passata stagione aveva dovuto combattere per ottenere il posto. Karsdorp era già in rosa e il mercato estivo aveva regalato Kristensen. Niente da fare, però. Dopo un'alternanza durata più di metà stagione, il turco ha conquistato il posto nel 4-3-3 di DDR all'inizio del 2024-25.
Poi l'addio dell'ex numero 16 della Roma. Ma Juric ha fatto sin da subito affidamento su di lui e oggi, contando sia le presenze in Serie A, sia quelle accumulate in Europa League, Zeki Celik è il 5º calciatore più presente in campo. In stagione, ovviamente. Davanti a lui, con ben 860', ci sono solo Svilar, Ndicka (entrambi a 990'), Angeliño (960') e Dovbyk (861'). Ha giocato più del Capitano Pellegrini e di uno stacanovista come Cristante. Per non parlare della classifica con Juric: il numero 19 si classifica 3º (607 minuti totali) dietro solo a Ndicka e Svilar. Più tempo in campo rispetto ad Angeliño.
Qualità o adattamento?
Onnipresente sì, ma è il modo in cui si gioca a fare la differenza. E nonostante le numerose critiche spesso rivolte e associate al terzino turco, i numeri fatti fin qui registrare non sono affatto bassi. In campionato sono 7 i passaggi chiave, che lo rendono il 6º in graduatoria tra i romanisti. Un dato che supera nettamente quello di Dovbyk, ad esempio. Non solo: tra i calciatori della Roma, in Serie A, è 3º nei palloni rubati (14) e addirittura 1º nei tackle (17). Statistiche influenzate, indubbiamente, dalla costante presenza. Ma ciò ridimensiona (e non poco) le considerazioni. Adattamento, sì; c'è però dell'altro. E sono i numeri a parlare. Anche contro la Dinamo Kiev è sceso in campo, nei tre di difesa, disputando una discreta partita. La speranza è che Celik mantenga questo stato di forma. Magari dando anche qualcosa in più.
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