AS Roma

La parabola discendente di Zalewski: da grande promessa a mistero

Dopo la splendida annata con Mourinho nell'anno della Conference in tanti credevano in lui. Nelle stagioni seguenti ha deluso, ora Nicola deve ritrovarsi

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Iacopo Mirabella
22 Ottobre 2024 - 12:33

In quanti avevamo riversato grandi aspettative e speranze su Nicola Zalewski, soprattutto dopo quella fantastica annata (21-22) della vittoria della Conference League con José Mourinho in panchina. Dalle immagini dell'assist a Leicester per Pellegrini nella semifinale di andata, fino all'esultanza a Tirana sotto la curva della Roma (dopo la vittoria in finale contro il Feyenoord) mentre intonava "Campo Testaccio" insieme ai propri tifosi, insomma un giovane talento, romano e romanista che scalava le gerarchie in campo e che aveva iniziato la sua scalata verso l'alto. 

Da quel 25 maggio l'inizio della parabola discendente: il polacco non è mai riuscito a replicare quel rendimento e quelle prestazioni, perdendo la fiducia dell'ambiente e a tratti anche dei rispettivi allenatori, che però hanno in un modo o in un altro hanno sempre continuato a credere in lui, da Mourinho a De Rossi fino a Juric che dopo il reintegro in rosa ha scelto di schierarlo dal primo in una gara difficile e delicata come quella contro l'Inter. Quando il destino e la dea della fortuna decidono di voltarti le spalle c'è poco da fare: contro i nerazzurri è proprio un errore di Zalewski a regalare il pallone in contropiede a Frattesi che poi a sua volta serve l'assist a Lautaro Martinez per il gol decisivo del definitivo 1-0.  

I tanti cambi di ruolo nel corso di queste due stagioni sicuramente non lo hanno aiutato nell'adattarsi a una specifica posizione sul terreno di gioco: in questi anni ha giocato da esterno di centrocampo, prima a destra e poi a sinistra ma anche da trequartista alle spalle della punta. Le sue qualità tecniche non sono mai state messe in discussione, ma con la Roma fatica a esprimere il suo miglior calcio, cosa che invece con la Polonia riesce a fare partita dopo partita sempre meglio fino ad essere ormai considerato come un vero e proprio punto di riferimento della sua nazionale. 

Sicuramente le critiche e i fischi che sta ricevendo in questi mesi non lo stanno aiutando sotto il punto di vista mentale, ma ora c'è bisogno di una reazione immediata e l'unico che può invertire questa rotta è lo stesso Zalewski. Sarà il campo a dover parlare e in tanti ancora credono e sperano in un suo ritorno alla miglior versione vista con la maglia della Roma. Fino a questo momento, complici anche le situazioni contrattuali e di mercato che lo hanno spinto a rimanere fuori rosa per qualche settimana, è risucito a scendere in campo solo 5 volte in Serie A, accumulando un totale di 284' in campo, mentre nelle prime due gare di Europa League non è rientrato neanche nella lista dei convocati. Oggi nelle gerarchie è alle spalle di Saelmaekers e di El Shaarawy, però Zalewski continua ad essere considerato come una pedina importante per i giallorossi, ma per convincere tutti sul rinnovo contrattuale e su una sua eventuale permanenza ora è arrivata l'ora di mostrare quanto realmente vale. 

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