AS Roma

L’urlo della Sud ferita: «Schifati da questa dirigenza!»

Prosegue la contestazione da parte della Curva: 15 minuti fuori, poi l’amore per la Roma e la carezza a Pellegrini

PUBBLICATO DA Simone Valdarchi
21 Ottobre 2024 - 15:05

L’amore dura tre anni, a meno di divorzi improvvisi e unilaterali. Il dolore, invece, dura più di un mese. L’ha dimostrato ieri la Curva Sud che, in occasione di Roma-Inter, ha proseguito nella sua contestazione nei confronti della società. Un dissenso che va avanti dalla sfida all’Udinese, del 22 settembre scorso, la prima di Juric e senza De Rossi, esonerato qualche giorno prima dall’ormai ex CEO Souloukou. Con l’addio alla dirigente greca, sul banco degli imputati, per il settore, sono rimasti solo i Friedkin e a loro è rivolta la protesta. «15 minuti di assenza, perché siamo schifati da questa dirigenza!», lo striscione che campeggia sui seggiolini vuoti dal fischio d’inizio e fino al quarto d’ora del primo tempo.

Poi la Sud entra, tifa, gioca, trascina i 64.119 spettatori - tra cui anche Strootman, Nela e Balzaretti -, insomma: fa la Sud. Il solito spettacolo d’arte varia di un popolo ferito sì, ma sempre innamorato della sua Roma. «Gli ultras della Roma siamo noi, quelli che combattono per voi, in un calcio che non ha bandiere, siamo solo noi vecchie maniere», l’urlo d’amore gridato al cielo di Roma, ai giocatori in campo e alle orecchie disattente oltreoceano o su qualche campo da golf. A pochi minuti dall’intervallo, compare un’altra scritta, diretta alla proprietà: «Friedkin: la vostra assenza è talmente palese, che a parlare ci avete mandato un francese». Il riferimento, ovviamente, alle parole di Ghisolfi sull’arbitraggio di Monza-Roma. E a proposito di arbitri, la Sud ne ha per tutti: «Arbitri, Federcalcio e Lega Serie A, nonostante i vostri torti, la Roma mai si arrenderà». C’è spazio però anche per una carezza, rivolta a Pellegrini, difeso dai fischi: «Anche se ci fossero degli errori, quando si è in pubblico “uno di noi” va sempre tutelato, ma tu romanista d’acqua dolce insieme al nemico, per fischiarlo, ti sei alleato!», lo striscione mostrato dal gruppo Roma. Tante le scritte anche a sostegno della Foggia ultras, colpita dalla tragedia di tre giovanissimi tifosi morti in un incidente stradale.

Per tutta la partita la squadra viene sostenuta e la contestazione ad personam sembra sparita, anche se Zalewski e Cristante, al momento delle loro sostituzioni, vengono accompagnati fuori dal campo da parecchi fischi. La spinta della Sud non basta alla Roma, in campo, per ottenere almeno un punto, ma l’amore va oltre il risultato e dall’ottantesimo in poi il canto dei romanisti diventa incessante. «La nostra fede mai morrà, canteremo noi ultrà. E insieme a te saremo allor, forza Roma vinci ancor!». La Roma non vince, purtroppo, ma anche dopo i tre fischi di Massa si sente solo: «Alé, alé, Roma alé».

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