La solitudine del numero nove: Dovbyk chiede supporto alla Roma
La voglia, lo spirito di sacrificio e i chilometri percorsi in campo non mancano, ma per essere incisivo in fase offensiva ha bisogno anche dei suoi compagni
Contro l'Inter ancora una volta la Roma ha faticato a rendersi pericolosa in fase offensiva, creando poche occasioni da gol senza mai realmente impensierire Sommer se non con qualche tiro da fuori area. Il primo a risentirne è Artem Dovbyk, che ancora non riesce a trovare continuità nelle prestazioni, ma soprattutto nel far apparire il suo nome tra i marcatori - fino a questo momento 3 gol messi a segno in Serie A e uno in Europa League contro l'Athletic Bilbao - a fine partita.
Nella gara dell'Olimpico contro i nerazzurri l'ucraino ha faticato molto nel trovare la giusta posizione in campo per eludere le marcature degli avversari, che così come a Torino contro la Juventus, i difensori sono riusciti a tenerlo lontano dalla porta. I tocchi totali nei 90' sono solo 16 (di cui 8 in area di rigore dell'Inter), troppo pochi per un centravanti di peso come lui che ha anche il compito di essere centrale in fase di costruzione della manovra con un lavoro di sponda giocando anche spalle alla porta. Contro la squadra di Inzaghi Dybala ha fornito una prestazione di grande sacrificio andando spesso nella propria metà campo per interrompere la manovra nerazzurra, così come anche Pellegrini che spesso si è abbassato in mediana per favorire una maggiore copertura. In queste prime 8 giornate di Serie A solo contro i bianconeri Dovbyk aveva effettuato meno tocchi durante l'arco della gara: 11.
Ma queste difficoltà nell'essere centrale nel gioco e incisivo in zona gol non sono riconducibili solo alle sue prestazioni. L'ucraino ha bisogno del supporto dei compagni, dalle incursioni delle mezzali, passando per l'assistenza dei trequartisti fino ai cross degli esterni, che continuano a faticare a rendersi pericolosi e incisivi in fase offensiva. Un centravanti come lui ha bisogno di essere servito in area di rigore e trovare la via del gol diventa difficile se per tutta la gara i difensori hanno la libertà di concentrarsi esclusivamente sulla sua marcatura. Nella partita di ieri su 11 cross riusciti solo 4 sono arrivati dalla corsia di destra e tutti dalla trequarti e non dalla linea di fondo, mentre meglio i dati sulla corsia sinistra. Il sacrificio di certo non manca da parte di Dovbyk e contro l'Inter è il quarto giocatore dell'intera rosa ad aver percorso più chilometri in campo: 10.7. La corsa non manca, i rifornimenti dei compagni spesso sì.
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