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VIDEO - Strootman chiude la sua carriera: i migliori momenti con la Roma

L'olandese ha appeso gli scarpini al chiodo: una carriera che, anche a causa degli infortuni, lo ha visto legarsi visceralmente all'ambiente giallorosso

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Pietro Laporta
19 Ottobre 2024 - 08:00

Dall'Olanda all'Italia, con una breve parentesi in Francia, si è chuso il viaggio nel mondo del calcio giocato di Kevin Strootman. Il centrocampista ha chiuso la propria carriera, iniziata con la trafila tutta in casa tra Sparta Rotterdam, Utrecht e Psv e chiusasi con la Roma come punto più alto. Quanto detto almeno sul piano sportivo potrà sorprendere i più, perché alla Roma Strootman era diventato un centrocampista totale, nel punto più alto di un percorso mai portato forse a termine, ma rimasto visceralmente legato al giallorosso. Un legame che, nelle gioie e nei dolori, ha sicuramente segnato nelle sue tappe più importanti la carriera terminata  della "Lavatrice".

17 luglio 2013: l'arrivo alla Roma e un inizio da favola

Nell'estate del 2013 la Roma vive una profonda rivoluzione. Per il secondo anno fuori dalle coppe europee, i giallorossi cambiano profondamente l'organico a disposizione del nuovo tecnico Rudi Garcia e, tra colpi d'esperienza (Maicon e De Sanctis) e giovani in rampa di lancio (Benatia e Ljajic) il vero colpo risulta essere proprio Kevin Strootman. Il giovane talento olandese viene prelevato dal PSV per una cifra vicina ai 20 milioni di euro, e a 23 anni gli viene assegnata la maglia numero 6, fino ad allora ritirata dopo l'addio di Aldair 10 anni prima. Nello scacchiere di Garcia Kevin si incastra perfettamente, formando con De Rossi e Pjanic un centrocampo formidabile che a gennaio avrebbe visto aggiungersi anche Nainggolan. L'inizio è impressionante, con prestazioni convincenti ed acuti, come il rigore a Parma e la cavalcata a San Siro contro l'Inter che porta all'assist per il 3-0 di Florenzi, che lanciano la Roma come una seria candidata allo Scudetto e Strootman come la nuova, l'ennesima, intuizione di Walter Sabatini

Napoli croce e delizia, tra coppa e campionato

Altro che Roma, nell'esperienza italiana il vero crocevia per il futuro di Kevin Strootman è il Napoli. I giallorossi, ben saldi al secondo posto in campionato, accedono alle semfinali di Coppa Italia dopo aver battuto la Juventus di Conte ai quarti e in semifinale affrontano il Napoli di Benitez. Perno di un centrocampo che da gennaio ha visto anche l'arrivo del Ninja da Cagliari, Kevin è assoluto mattatore nella gara di andata, con un gol, una sassata da fuori dritta all'incrocio, che vale a Strootman l'appellativo di lavatrice ("gli arriva una palla sporca e la restituisce pulita", parola di Rudi Garcia) e alla Roma il 2-0 dopo neanche 45'. Il Napoli recupererà poi i due gol di svantaggio, e nonostante il gol-vittoria di Gervinho nel finale rimonterà in casa con un perentorio 3-0. Kevin ne esce a testa alta, e ai fischi dei tifosi azzurri risponde con un gesto di stizza, cui seguirà mesi dopo quello che lo vide rivolgersi alla tribuna dello Juventus Stadium con il gesto dell'ombrello. La vera batosta però deve ancora arrivare, sempre al San Paolo: il 9 marzo 2014 i giallorossi perdono di misura una gara dominata contro Callejon e compagni, ma soprattutto perdono per il resto della stagione Strootman, che dopo soli 12 minuti esce dal campo per una lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Il Paradiso e l'Inferno per Kevin, il tutto all'ombra del Vesuvio.

2014-16, il doppio infortunio e la luce in fondo al tunnel

Passano otto mesi esatti e il 9 novembre 2014 in occasione di Roma-Torino Strootman fa il proprio ritorno sul campo da gioco. Un ritorno che durerà poco, perché dopo poco più di due mesi (giusto il tempo di esordire in Champions League), la "Lavatrice" si inceppa nuovamente, al Franchi di Firenze, con una ricaduta sullo stesso ginocchio e una complicanza, dovuta ad una lesione cartilaginea risalenta alla precedente operazione, che costringerà Strootman ad una nuova operazione, tenendolo fuori dal campo per i successivi 12 mesi. Il secondo rientro infatti arriva nel 21 febbraio 2016, in occasione di Roma-Palermo 5-0. Sulla panchina della Roma non siede più Rudi Garcia, bensì Luciano Spalletti, che nell'estate del 2016 decide di puntare fortemente sull'olandese alla guida di un centrocampo che nel frattempo ha perso Seydou Keita e Miralem Pjanic. Celebre l'uscita nei confronti di quest'ultimo accasatosi alla Juventus: "Se sarò in grado di sostituire Pjanic? Chi? Io non andrei mai alla Juve". 

Il ritorno al gol, la gioia nel derby e l'acqua in faccia

La stagione 2016/17 della Roma non inizia nel migliore dei modi, con la sconfitta contro il Porto nei playoff di Champions e le prime partite di campionato che vedono la Juve issarsi immediatamente al comando. A Cagliari, alla seconda giornata di campionato, Strootman torna al gol con una sassata di controbalzo in area che porta la Roma momentaneamente sul 2-0. Un urlo di gioia e liberazione, che verrà strozzato dal pareggio dei sardi, per una triste circostanza che molte volte accompagnerà le reti dell'olandese. Sono tanti infatti i gol segnati in partite sfortunate, da quello nella sconfitta interna contro il Napoli, alla rete che riaccese le speranze nel confronto europeo perso contro il Lione. Tanti, non tutti: il vero riscatto di Kevin arriva nel giorno più importante. 4 dicembre 2016, all'Olimpico di Roma va in scena un derby equilibratissimo, fino a quando Strootman non recupera in pressing un pallone su Walace, ultimo uomo della retroguardia biancoceleste. La sfera per un attimo sembra vicina al raggio d'azione di Edin Dzeko, ma un po' per la posizione dubbia di quest'ultimo, un po' per la foga che ha sempre contraddistinto Strootman, il numero 6 si avventa sul pallone e con un pregevole cucchiaio manda la Roma in vantaggio. Un gol importantissimo, reso iconico dalla successiva esultanza nei confronti del laziale Cataldi.

La cavalcata in Champions League e l'addio inaspettato

La stagione successiva vede l'addio di Luciano Spalletti e il conseguente arrivo di Eusebio Di Francesco. Sicuramente non al livello del giocatore che aveva stregato l'Europa prima dell'infortunio, Strootman è titolarissimo nella cavalcata  in Champions League dei giallorossi, che vincono il girone con Chelsea e Atetico Madrid. Agli ottavi di finale, l'avversario è lo Shakhtar Donetsk, che vince la gara di andata per 2-1. Al ritorno, Kevin sale in cattedra e con un'imbucata di prima manda in porta Edin Dzeko per il gol dell'1-0 che spedisce la Roma ai quarti di finale di Champions League. Strootman sarà dunque titolare anche nella clamorosa rimonta contro il Barcellona del 10 aprile 2018, per un cammino incredibile che si interromperà soltanto in semifinale contro il Liverpool. Dopo un risultato di tale prestigio le aspettative per la stagione successiva vengono però spazzate via da un mercato che vede partire pilastri quali Alisson, Nainggolan e proprio Strootman. L'addio è dei più sofferti, non tanto per il valore di un giocatore di 28 anni che non era più tornato ai massimi livelli, ma per le tempistiche con il passaggio al Marsiglia che si concretizza a mercato chiuso e dopo che Strootman era partito titolare alla prima di campionato contro il Torino. Una terribile premessa per una stagione rivelatasi poi fallimentare.

2024: la passerella all'Olimpico e l'addio al calcio

Dopo l'esperienza al Marsiglia, Strootman torna in Italia: Genoa, Cagliari e di nuovo Genoa. La seconda esperienza in Liguria parte dalla Serie B, dove un semplice Genoa-Spal fa da cornice alla reunion tra i due pilastri della Roma di qualche anno fa: memorabile l'abbraccio con Daniele De Rossi, che nel frattempo si è ritirato ed è diventato allenatore del club di Ferrara. L'esperienza di Daniele in Serie B dura però poco, e un anno più tardi Strootman lo ritrova allo Stadio Olimpico da tecnico della sua Roma. Nell'ultimo match allo Stadio Olimpico della scorsa stagione DDR abbraccia Kevin e lo porta sotto la Sud, per un emozionante tributo che rimane l'ultima, bellissima fotografia di una carriera che si è chiusa ieri, nel segno di Roma. Altro che grazie calcio. Grazie Kevin.

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