AS Roma

Pastore: "Ero sicuro che De Rossi sarebbe diventato allenatore, farà molto bene"

Il centrocampista è tornato sull'esperienza alla Roma: "Dopo le difficoltà con Di Francesco mi trovai bene con Fonseca, poi l'infortunio all'anca mi fermò"

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA La Redazione
16 Ottobre 2024 - 14:49

Javier Pastore, centrocampista attualmente svincolato, è stato protagonista di una lunga intervista ai microfoni di Flashscore. L'argentino ha parlato delle varie tappe della sua carriera, tra le quali c'è anche Roma. Ecco le parole del Flaco sull'esperienza in maglia giallorossa, dal 2018 al 2021:

Nel 2018, il ritorno in Italia. In una Roma orfana di Totti da un anno.
"Appena seppi della possibilità di far ritorno in Italia ero contentissimo. La Roma è tra le più grandi squadre d’Italia, e c’era tanta voglia di far bene".

Forse troppa? Come troppe erano le aspettative?
"Parlando personalmente, il primo anno non riuscii a trovare l’equilibrio con l’allenatore del momento (Eusebio Di Francesco ndr), che mi faceva giocare più in mezzo al campo come interno e obbligandomi a difendere troppo. Poi arrivò Paulo Fonseca e tutto cambiò in meglio per me dal punto di vista tattico, anche se poi mi fermò l’infortunio all’anca, che mi tenne fermo per un anno e mezzo. Il tutto in una squadra che aveva riposto tante aspettative su di me, un peccato".

Resta, però, nella testa dei tifosi giallorossi, il tuo primo gol all’Atalanta. E non un gol qualsiasi, bensì un colpo di tacco da campione.
"Anche quella fu una di quelle giocate che eseguii in modo naturale, senza sforzo. Così come fu una di quelle che poi rividi in video e mi resi conto di quanto la gente fosse estasiata allo stadio per quanto avevo fatto".

Alla Roma hai giocato con Daniele De Rossi, un altro totem del club capitolino.
"Ero sicuro che sarebbe diventato un allenatore, perché con me già lo era in campo. È una persona che vive di calcio e vuole conoscerne tanti aspetti. E sapevo anche che sarebbe andato a giocare in Argentina per tutte le domande che mi faceva sul nostro calcio, conosceva tutte le squadre e tutti i giocatori del campionato argentino, era incredibile".

La sua avventura da tecnico dei giallorossi è però finita molto presto.
"Sono sicuro che nel futuro gli andrà molto bene, perché è una persona che sa tanto di calcio e sa coniugare i concetti antichi e moderni di questo sport. Ed è una persona che sa gestire il gruppo, mi hanno parlato tutti molto bene di lui".

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