La Curva Sud continua la protesta: «Friedkin cambi rotta»
Non si ferma la contestazione verso la società: «Domenica sera contro l’Inter resteremo fuori per i primi 15’»
Senza sosta. Il dissenso della Curva Sud non conosce interruzioni e, anche a un mese dall’evento scatenante, è pronto a manifestarsi ancora, sempre in maniera pacifica quanto evidente, nella serata di domenica. La Roma di Ivan Juric riprenderà il suo cammino dopo la seconda pausa al campionato, ospitando l’Inter campione d’Italia in carica. L’Olimpico che si preannuncia quasi tutto esaurito - tra abbonati e biglietti venduti si è già toccata quota 62.000 spettatori previsti - sarà però il palcoscenico, ancora una volta, della contestazione rivolta alla società da parte dei tifosi della Roma.
«In occasione di Roma-Inter la Curva Sud resterà fuori - per far risaltare ancor più il dissenso vista l’importanza della partita - per quindici minuti ed in silenzio per protestare contro una dirigenza che, alle promesse, non sta facendo seguire i fatti», ha scritto la Curva più bella del mondo in una nota girata ieri sui social e condivisa dall’avvocato Lorenzo Contucci sul suo profilo Instagram. «Bandiere vilipese - prosegue la nota -, stemma mai restituito, disorganizzazione diffusa, merchandising approssimativo, scelta di persone inadeguate a rappresentare la Roma sotto tutti i profili, vista la loro non conoscenza della realtà romana, della storia dell’A.S. Roma, dei valori tradizionali dei Romanisti».
Insomma, un mese dopo l’incomprensibile cacciata di De Rossi da Trigoria, per mano di una dirigente che da lì a qualche ora è stata accompagnata alla porta, non si arresta il malcontento della Curva che, dopo la mezz’ora di vuoto lasciata in Roma-Udinese e i due quarti d’ora di silenzio fatti contro Athletic Club e Venezia, rimarcherà come quella ferita sia ancora fresca, viva. Questa volta però, in modo ancora più evidente rispetto alle settimane scorse, viene definito l’obiettivo della contestazione nella proprietà. La squadra è stata criticata, ma mai fischiata a gara in corso dal settore, ma la vera causa scatenante della protesta rimangono le scelte della famiglia Friedkin: «Per guidare la Roma - conclude il comunicato - non è sufficiente spendere soldi ma è necessario creare e rappresentare una società in cui ciascun Romanista possa rispecchiarsi e della quale essere orgoglioso. Poiché questo non sta avvenendo, si invitano i Romanisti di tutti i settori ad unirsi nella protesta. Famiglia Friedkin, esigiamo un cambio di rotta», firmato Curva Sud.
Insomma, il trattamento riservato a De Rossi - con quel passaggio sulle bandiere vilipese - ma non solo, anche la critica all’attuale struttura societaria che, dopo l’addio datato 22 settembre di Lina Souloukou, deve ancora riempire un evidente vuoto di potere lasciato dall’ormai ex CEO e dirigente plenipotenziaria.
Nessun nuovo arrivo ai vertici del club - che continua a cercare un nuovo amministratore delegato - e un solo comunicato con il quale i Friedkin hanno provato, evidentemente senza successo, a tranquillizzare i tifosi, che a Monza prima della sosta avevano esposto uno striscione definendo la società “fantasma”.
Domenica si tornerà all’origine, alla Sud nuda - per un quarto d’ora - come contro l’Udinese, poi si riempirà di colori e cori per la Roma, che in campo è chiamata ad una prova difficile. Con la Sud al suo fianco, come sempre, ma in un rapporto d’amore anche i silenzi sono importanti.
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