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VIDEO - Un giorno all'Olimpico per Cassioli: "Certe emozioni vanno sentite"

Il campione paralimpico di sci nautico ha vissuto da vicino la sfida col Venezia: "Da piccolo ascoltavo le partite da casa. Lo stadio mi fa venire la pelle d'oca"

PUBBLICATO DA La Redazione
11 Ottobre 2024 - 13:22

Una giornata indimenticabile per Daniele Cassioli. Il campione paralimpico ha avuto modo di vivere da vicino Roma-Venezia, sfida vinta 2-1 dai giallorossi di Juric grazie alle reti segnate da Cristante e Pisilli.

Proprio il club ha condiviso sul suo canale YouTube un video riassuntivo dell'esperienza di Cassioli. La clip inizia con una presentazione: "Sono Daniele Cassioli. Sono cieco dalla nascita per una retinite pigmentosa, ho 38 anni e tra le varie caratteristiche ho incontrato lo sport da piccolo, vincendo 28 titoli mondiali nello sci nautico".

Poi il passaggio sulla sua grande passione per la Roma: "È nata molto molto presto: ascoltavo le partite da casa, ma la cosa più bella era andare allo stadio. Una persona può chiedersi: 'Che ci vai a fare allo stadio? Tanto non vedi'. Ma lo stadio è un sacco di cose. Si sentono l'energia, i dettagli. Sentire l'inno allo Stadio Olimpico ha un sapore completamente diverso rispetto a quando lo si sente in tv. Poi c'è il momento in cui la base viene tolta e lo stadio continua a cantare: è qualcosa che fa venire la pelle d'oca. Perché non serve vedere queste cose. Vanno sentite".

Ma andare allo stadio non è poi così facile: "La difficoltà principale è trovare qualcuno con cui andare. È complicato. Ma se si hanno amici romanisti è più semplice. Quando inizia la partita, la difficoltà è capire che cosa sta succedendo. In questo senso, i tifosi e la Curva aiutano. Una volta sono andato con mio cugino; lui ha dimenticato gli occhiali a casa e non riusciva a vedere ciò che accadeva in campo... Era difficile anche per lui in quel caso!".

 
 
 
 
 
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Per seguire la partita dagli spalti, la Roma ha dato una radiolina a Cassioli: "Con un auricolare si può sentire quello che succede. A volte, adesso. sono io che dico alle persone che ho vicino chi ha toccato la palla! Con l'altro orecchio si sentono le emozioni e l'atmosfera".

A chiudere un proprio pensiero: "Ricordo che quando ero bambino, i miei genitori hanno visto molto più il bambino rispetto al cieco. Se dovessi dire la mia su questo punto, penso che questa cosa sia importante per le famiglie. Quando i miei genitori mi hanno portato allo stadio, hanno costruito questa passione per la Roma".

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