VIDEO - Un giorno all'Olimpico per Cassioli: "Certe emozioni vanno sentite"
Il campione paralimpico di sci nautico ha vissuto da vicino la sfida col Venezia: "Da piccolo ascoltavo le partite da casa. Lo stadio mi fa venire la pelle d'oca"
Una giornata indimenticabile per Daniele Cassioli. Il campione paralimpico ha avuto modo di vivere da vicino Roma-Venezia, sfida vinta 2-1 dai giallorossi di Juric grazie alle reti segnate da Cristante e Pisilli.
Proprio il club ha condiviso sul suo canale YouTube un video riassuntivo dell'esperienza di Cassioli. La clip inizia con una presentazione: "Sono Daniele Cassioli. Sono cieco dalla nascita per una retinite pigmentosa, ho 38 anni e tra le varie caratteristiche ho incontrato lo sport da piccolo, vincendo 28 titoli mondiali nello sci nautico".
Poi il passaggio sulla sua grande passione per la Roma: "È nata molto molto presto: ascoltavo le partite da casa, ma la cosa più bella era andare allo stadio. Una persona può chiedersi: 'Che ci vai a fare allo stadio? Tanto non vedi'. Ma lo stadio è un sacco di cose. Si sentono l'energia, i dettagli. Sentire l'inno allo Stadio Olimpico ha un sapore completamente diverso rispetto a quando lo si sente in tv. Poi c'è il momento in cui la base viene tolta e lo stadio continua a cantare: è qualcosa che fa venire la pelle d'oca. Perché non serve vedere queste cose. Vanno sentite".
Ma andare allo stadio non è poi così facile: "La difficoltà principale è trovare qualcuno con cui andare. È complicato. Ma se si hanno amici romanisti è più semplice. Quando inizia la partita, la difficoltà è capire che cosa sta succedendo. In questo senso, i tifosi e la Curva aiutano. Una volta sono andato con mio cugino; lui ha dimenticato gli occhiali a casa e non riusciva a vedere ciò che accadeva in campo... Era difficile anche per lui in quel caso!".
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Per seguire la partita dagli spalti, la Roma ha dato una radiolina a Cassioli: "Con un auricolare si può sentire quello che succede. A volte, adesso. sono io che dico alle persone che ho vicino chi ha toccato la palla! Con l'altro orecchio si sentono le emozioni e l'atmosfera".
A chiudere un proprio pensiero: "Ricordo che quando ero bambino, i miei genitori hanno visto molto più il bambino rispetto al cieco. Se dovessi dire la mia su questo punto, penso che questa cosa sia importante per le famiglie. Quando i miei genitori mi hanno portato allo stadio, hanno costruito questa passione per la Roma".
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