A Monza Juric in cerca del tris per schiarire il futuro della Roma
Il club naviga a vista, sul tecnico pesa il fantasma di De Rossi
Alla fine la costante dei giorni bui e di quelli più radiosi sono loro, i tifosi, la gente della Roma, il popolo che mangia (in trasferta magari basta un panino), prega (il più delle volte laicamente) e ama, ama quella maglia, senza resa. E la tifa, come nessun altro sa fare. A prescindere da tutto, da chi la guida e chi l’ha persa, da ogni decisione sana e da ogni scelta tossica, e a Trigoria ormai sembrano diventati maestri nello sbagliare tutto. Un’altra carovana s’è mossa in queste ore, in 2600 saranno allo U-Power Stadium (calcio d’inizio ore 18, telecronaca a scelta tra Sky e Dazn, radiocronaca obbligatoria su Radio Romanista), ad assistere all’ennesima “finale” di questa prima, tormentata, fase di stagione. Così l’ha definita ieri Ivan Juric, un’altra persona seria, un altro allenatore serio, l’ennesimo chiamato a fare magie sui campi d’allenamento e nelle partite mentre tutti intorno si divertono a complicargli la vita. Dopo aver sconfessato in un mese l’affascinante progetto con cui avevano convinto i tifosi e vinto persino qualche inevitabile scetticismo, anche Juric sembra già troppo esposto ad ogni refolo di vento. Giancarlo Dotto in un articolo sul nostro sito che venerdì ha fatto in poche ore il giro del mondo ha scritto che l’epilogo inevitabile di questa folle storia non può essere che il ritorno in panchina di De Rossi. Sarebbe paradossale? Sì, non più di quanto non lo sia stato aver esonerato De Rossi alla quarta giornata. E per quanto lo scenario possa essere accattivante, rifiutiamo di credere che qualcuno oggi possa augurarsi che all’ex Brianteo la Roma perda la partita per favorire l’ennesimo ribaltone. Chissà che ne pensano ad Houston, tra una partita di golf e l’altra.
Juric a certi pensieri non dedica neanche un istante, è concentrato sulla partita e sa che una vittoria (oltre ovviamente a rendere tecnicamente improbabile lo scenario appena evocato) darebbe una bella spinta alla stagione giallorossa perché la terza vittoria consecutiva dopo i successi contro Udinese e Venezia spingerebbe in una classifica così corta la squadra più in alto, a soli quattro punti dal Napoli capolista solitario. Una sconfitta farebbe invece probabilmente sprofondare la Roma nella seconda metà della classifica e renderebbe davvero complicata la gestione mediatica delle due settimane di sosta in corrispondenza delle partite della Nazionale.
Di fronte il Monza di Nesta, ultimo in classifica e in situazione altrettanto precaria, anche se in Brianza non gestiscono il club nella stessa maniera isterica e quindi ogni decisione sarà ponderata ed eventualmente giustificata. L’ex laziale non ha ancora vinto una partita e sta vedendo così sfuggire la sua grande prima occasione nel calcio di primo livello, dopo le controverse esperienze all’estero a Miami e in B con Perugia, Frosinone e Reggiana, tutte chiuse senza particolari squilli. Galliani gli ha dato fiducia, Galliani potrebbe toglierla se finisse senza vittorie questo primo ciclo di partite. I pochissimi precedenti specifici tra le due squadre rimandano il pensiero alle ultime due stagioni: la splendida vittoria per 4-1 dello scorso anno con De Rossi e il contestato 1-1 l’anno prima con Mourinho, quella con Chiffi definito il peggior arbitro della csua carriera. Stasera arbitra La Penna. Speriamo bene.
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