L'inizio da horror, tra difficoltà e sfortuna: il Monza ritrova la Roma
I brianzoli si trovano all'ultimo posto dopo sei giornate di campionato. Dal cambio in panchina alle potenzialità dei giovani: tutto quello che c'è da sapere
Sei partite, tre punti e ultimo posto in classifica. Ancora nessun successo in campionato: tre pareggi e tre sconfitte. L’avventura di Alessandro Nesta sulla panchina del Monza non è iniziata nel migliore dei modi. Un’eredità difficile da gestire per il nuovo allenatore dei biancorossi, sostituto di Palladino: dopo le prime due stagioni in Serie A, terminate all’11º e al 12º posto, il cambiamento in panchina non ha sortito finora gli effetti sperati, e questo sembra essere il periodo più difficile dal ritorno della società ad alti livelli. Domani all’U-Power Stadium i brianzoli incontreranno la Roma: e proprio in casa del Monza è arrivata l’ultima vittoria in trasferta in campionato (escludendo il recupero dei 18’ a Udine) dei giallorossi. Due club con ambizioni diverse ma con due situazioni complicate: Juric per rialzarsi subito dopo la brutta sconfitta in Europa in casa dell’Elfsborg e raggiungere il terzo successo consecutivo in campionato; Nesta per conquistare i primi tre punti della sua esperienza a Monza. Il calendario dei brianzoli nelle prime sei partite di campionato non ha certamente aiutato: se la stagione è iniziata male, nonostante due avversarie alla portata (pareggio con l’Empoli, sconfitta col Genoa), nelle ultime quattro uscite la squadra di Nesta ha affrontato in ordine: Fiorentina (2-2); Inter (1-1); Bologna (1-2) e Napoli (2-0). Prove sottotono rispetto alla scorsa annata, ma la sfortuna ha giocato una parte importante nei due pareggi contro la Viola e i nerazzurri di Inzaghi, che sarebbero potuti essere 6 punti d’oro e inaspettati. Sicuramente un campanello d’allarme per Juric e i suoi, che dovranno tenere in alto la guardia e non sottovalutare le potenzialità dei ragazzi di Nesta, forti anche di un gruppo solido (Colpani e Di Gregorio le uniche due uscite di rilievo nel mercato estivo).
Poca fantasia e troppe disattenzioni
Una delle maggiori criticità presentate dal Monza nelle prime uscite di campionato è sicuramente la fase offensiva: 4 gol nelle prime 6 partite. Si crea e si costruisce meno di quanto dovuto. Difficoltà dovuta anche alla cessione in estate di Colpani, uno dei calciatori più efficaci dei biancorossi nelle ultime due annate. Poche le grandi occasioni create a partita: 0.5, un dato negativo che si riflette - di conseguenza - anche sui tiri totali ogni 90’: 5.8. Un 3-4-2-1 che prosegue il lavoro portato avanti da Palladino, ma gli esterni di centrocampo sembrano, così come le due seconde punte, osare di meno rispetto a quanto avevano abituato nelle prime due annate in Serie A: 5.8 dribbling riusciti a partita. Finora i biancorossi hanno dimostrato un netto equilibrio nel possesso palla, 49.5% la media a partita, ma sono state troppe le disattenzioni: 114 possessi persi ogni 90’; 2 errori nelle uscite che hanno portato a un tiro degli avversari e addirittura 2 errori cruciali che hanno portato al gol degli avversari. Un solo clean sheet in 6 gare, ma la difesa a tre dei biancorossi, seguita dai due mediani, si dimostra ancora aggressiva e decisa nei duelli e dei contrasti: 55 duelli vinti a partita (53.9%); il 52% dei duelli a terra e il 57.5% dei duelli aerei, un dato che sarà utile soprattutto ad Artem Dovbyk in vista del duello col reparto difensivo.
Uno sguardo al futuro
Un 11 titolare col giusto mix tra calciatori d’esperienza e giovani in rampa di lancio. Tanti gli infortuni che hanno obbligato alcune delle scelte di Nesta: Gagliardini e Sensi su tutti, oltre a Ciurria sulle fasce. In risalto la porzione più centrale del campo, composta dai mediani e dalla trequarti. Tra i calciatori più interessanti da seguire, sicuramente Daniel Maldini, Warren Bondo e Alessandro Bianco. Il trequartista 2001 scuola Milan era arrivato in prestito a gennaio scorso: 11 presenze, 4 gol e 1 assist. Prestazioni importanti e convincenti, che hanno portato la dirigenza dei biancorossi al suo acquisto a titolo definitivo. In questa stagione è andato a segno una sola volta, contro la Fiorentina. E proprio dalla Viola, in prestito fino a giugno, arriva Bianco, centrocampista classe 2002, che sembra aver acquisito la titolarità in attesa del recupero di Gagliardini. Dopo essersi fatto le ossa alla Reggiana, proprio sotto la guida di Nesta, il tecnico lo ha voluto e ritrovato in Brianza. Centrocampista che sa bene come inserirsi e abituato a verticalizzare, come dimostrato dai 6.79 passaggi progressivi a partita. Fisicità e dinamismo sono le caratteristiche presentate invece da Bondo: in Brianza dal 2022, il centrocampista francese 2003 - scuola Nancy - ha trovato spazio la scorsa stagione e quest’anno è partito con molta più responsabilità: 92% dei passaggi completati, 54% dei duelli vinti e quasi 4 palloni di media recuperati a partita. In difesa, gli esperti Izzo e Pablo Mari’ condividono il reparto con Andrea Carboni, 2001 autore del gran gol - se pur inutile - nella partita all’U-Power Stadium dello scorso anno contro la Roma. Tra le promesse da tener d’occhio per il prossimo e recente futuro: Kevin Martins, classe 2005 e figlio di Oba Oba Martins. L’esterno di centrocampo ha esordito in Coppa Italia contro il Brescia rubando la scena, per poi debuttare anche in Serie A contro il Napoli (ultimi 3 minuti di gara). Il sempreverde Samuel Vignato, (2004) ma già noto da almeno 4 anni, dai tempi del Chievo Verona. Infine, Omari Forson: ala d’attacco, di piede destro, arrivato in estate a zero dal Manchester United. Tante le aspettative sull’inglese classe 2004.
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