I brividi ci vengono. Trampolino in Svezia
Nel freddo scandinavo Juric cerca tre punti per il rilancio europeo
In questo mucchione strano che è la nuova Europa League la Roma cerca stasera nel freddo del Borgo degli Elfi tre punti che possano rilanciare le sue ambizioni continentali dopo il pareggio con l’Athletic Bilbao. L’appuntamento è alle 21 (Boras Arena, telecronaca esclusiva su Sky, radiocronaca obbligatoria su Radio Romanista), di fronte una squadra che in qualche modo incarna lo spirito che la Roma sta provando ad assumere da quando sulla panchina si è seduto Ivan Juric, dopo il trauma dell’esonero di De Rossi. L’Elfsborg di Hiljemark è in questo momento la quinta squadra svedese e la sua filosofia tattica risente indubbiamente dell’influenza che proprio Juric deve aver trasferito nella testa del giovanissimo allenatore. L’ex centrocampista di Genoa e Palermo si è infatti ritirato ad appena 28 anni per via di un brutto infortunio all’anca da cui non è guarito e si è messo subito ad allenare e da giugno ha colto quest’occasione. Ora il destino l’ha messo di fronte all’uomo con cui ha condiviso - lui giocatore, il croato allenatore - qualche tratto di stagione in maglia rossoblù, comunque un tempo sufficiente, ha confidato ieri, per ereditarne alcuni principi. Curiosità, Hiljemark era in campo agli ordini di Juric anche nel giorno dell’addio di Totti.
L’addio alla Roma di Daniele De Rossi è invece un tema ricorrente a Trigoria e ieri se n’è parlato anche con capitan Pellegrini che ha accompagnato Juric nella conferenza stampa prepartita, che si è svolta ieri sera nella Boras Arena. Così i tifosi della Roma una volta di più hanno avuto l’occasione di rendersi conto della qualità umana di Lorenzo - per le parole rispettose spese nei confronti di Daniele e per quelle di stima sincere espresse invece nei confronti del tecnico che ne ha raccolto la difficile eredità - in attesa ovviamente di poter riapprezzare appieno le qualità tecniche sul campo. Ma conforta essere rappresentati da un personaggio di questa levatura, a dispetto di quella parte della tifoseria che invece gli rimprovera sostanzialmente di non essere forte come Totti, come se davvero questa fosse una colpa da espiare.
Juric non ha chiarito chi scenderà in campo stasera, di sicuro nelle convocazioni non ha risparmiato nessuno, nemmeno Dybala, il cui impiego però dipenderà ancora una volta più dalle sue sensazioni che da quelle dell’allenatore. Nessun alibi accampato per il campo sintetico, nessuna scusa sulla stanchezza o sulle condizioni non ottimali di qualcuno. Nella prima giornata l’Elfsborg si è arreso di misura all’Az Alkmaar (ultimo avversario della Roma delle otto giornate) e visti i nordici precedenti con squadre teoricamente inferiori visitate a domicilio (e sul campo “di plastico”, come lo chiamava Mourinho) non è il caso di volare troppo alto. Juric del resto non sembra il tipo di autorizzare voli pindarici e proprio questo suo pragmatismo slavo sta conquistando i giocatori della Roma. Si gioca in terra di Svezia, non lontano da dove ha avuto i natali Niels Liedholm, a cui presto Roma dedicherà un suo giardino. Sarebbe un bel modo di rendergli omaggio tornare a casa con tre punti prima di affrontare il Monza nell’ultima gara prima della sosta. Sarebbe un bel modo per respirare e mettersi alle spalle questo orribile periodo appena passato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA