Prima che arrivi la Primavera: il tesoro "next gen" da conservare
Da Mannini a Ivkovic, fino a Marin: tanti i giovani in scadenza. Ghisolfi, che ha aperto all'ipotesi seconda squadra, al lavoro per non disperdere il capitale dal vivaio
Una Primavera da rinnovare, prima che arrivi la primavera. Non è soltanto un gioco di parole, ma un'esigenza reale e tangibile dentro le mura di Trigoria, con la quale Florent Ghisolfi da qualche settimana a questa parte si è scontrato. Marin, Jovanovic, Golic, Levak, Mannini, Romano, Ivkovic e Mlakar: sono 8 i calciatori a disposizione di mister Falsini con il contratto in scadenza. Un patrimonio da preservare, visto soprattutto quanto nelle ultime sessioni di mercato la Roma sia riuscita ad incassare dalle cessioni dei giovani usciti da Trigoria. Da Tahirovic fino a Joao Costa, le casse del club dei Friedkin hanno potuto gioire delle partenze di alcuni frutti del vivaio. Pensare di lasciar andare via a parametro zero tanti giovani non è pensabile e, proprio per questo, il ds francese ha intrapreso con alcuni di loro le trattative per arrivare ad un rinnovo contrattuale.
Qualche ora fa, ad esempio, è arrivata l'ufficialità del rinnovo per Alessandro Sugamele, giovane tra i più promettenti dell'intero settore giovanile romanista che ha firmato il nuovo accordo allontanando la scadenza al 30 giugno del 2027. Il centrocampista Romano, anche lui tra i prezzi pregiati della Primavera di Falsini, sta dialogando con la Roma da tempo. Il ragazzo e la società sono in contatto per il prolungamento dai tempi di Pinto, con il quale il "sì" era vicino. Poi l'addio del portoghese e il vuoto di potere che ha coinvolto anche il settore giovanile a Trigoria ha portato a dilatare i tempi, rallentando l'iter. I contatti sono recentemente ripresi e le parti continuano a parlare. Si tratta anche per Marin, che in questa stagione è stato promosso a terzo portiere della prima squadra dopo una straordinaria annata in Primavera nella passata stagione, e non dovrebbero esserci problemi nell'arrivare a dama, vista la volontà comune del proseguire insieme.
Insomma il lavoro è iniziato, ma c'è tanto da fare (forse troppo) e Ghisolfi pagherà mesi di silenzio, non da parte sua ma di chi l'ha preceduto. Un silenzio che, nella maggior parte dei casi, ha innervosito le parti in causa e che, forse, porterà qualche ragazzo via a zero. Un peccato, come detto, dal punto di vista patrimoniale, soprattutto ora che Florent sembra aver aperto le porte all'idea di una "Roma B". Il progetto delle seconde squadre è avviato in Italia ormai da anni e la Juventus, che per prima l'ha sposato, sta raccogliendo ora i frutti di un investimento sì importante, ma quasi irrisorio se si considerano i costi di gestione di un club di Serie A. Milan e Atalanta hanno seguito i bianconeri, abbracciando l'idea di un'under 23 da far giocare in Serie C: è arrivato il momento che anche un vivaio florido come quello di Trigoria possa avere uno sbocco interno sul professionismo, senza il salto diretto in prima squadra.
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