L'importanza di chiamarsi Paulo. Dybala è pronto a tornare
Juric lo elogia dopo il Venezia: "È un giocatore speciale, non serve chiedergli nulla in campo". Intanto a Trigoria, la Joya lavora a parte per rientrare al meglio
All'indomani della vittoria sul Venezia, la Roma questa mattina è tornata ad allenarsi a Trigoria. Seduta di scarico in palestra per chi ha affrontato i lagunari da titolare, lavoro in campo per tutti gli altri. Tra questi però non si è visto Paulo Dybala. Nessun timore però, la Joya è pronta tornare.
Giovedì scorso, durante il primo tempo di Roma-Athletic Club, il talento argentino ha avvertito un indurimento al flessore della coscia sinistra, portando Ivan Juric a sostituirlo nel corso dell'intervallo con Soulé. Nelle ore successive però, gli esami strumentali avevano già scongiurato ogni tipo di lesione, riducendo il tutto ad un semplice affaticamento, tanto da permettere a Dybala di rientrare nella lsita dei convocati per Roma-Venezia. Nonostante questo, Paulo ha assistito per tutto il tempo dalla panchina al successo in rimonta dei compagni, festeggiando con loro i gol di Cristante e Baldanzi e senza mai neanche alzarsi per il riscaldamento.
Una scelta precauzionale, come spiegato dallo stesso Juric nella conferenza stampa postpartita: "Paulo sta bene, tutti gli esami strumentali sono stati negativi, ma non vogliamo rischiare nulla e abbiamo pensato che è troppo importante e il campionato ancora lungo e non lo abbiamo utilizzato". Ha vinto la linea conservativa e la Roma è riuscita comunque a portare a casa tre punti sofferti sì, ma fondamentali ai fini di una classifica ancora da risalire per quanto corta sia. La stessa filosofia ha portato lo staff tecnico e medico, di concerto, a studiare un piano di rientro per Dybala, iniziato con il lavoro personalizzato programmato di questa mattina.
Domani la squadra godrà di un giorno di riposo, prima di tornare in campo per la rifinitura pre-Elfsborg di mercoledì. In quell'occasione Paulo potrà tornare ad allenarsi con i compagni, partendo con il gruppo per la trasferta svedese, ma anche in coppa rimane vivo il dubbio sul vederlo o meno dal primo minuto. Perché, come detto da Juric, il campionato è lungo e il sintetico in Svezia può non essere il miglior terreno su cui far tornare a correre Dybala. La sua presenza incide, come testimoniano i numeri dei due campionati romanisti del 21, con la Roma in grado di viaggare con una media punti con lui in campo da 1,81 a partita, mentre senza la Joya si scende a 1,30.
Lo sa anche il tecnico croato, che ieri all'Olimpico lo ha esaltato pubblicamente: "È un giocatore speciale. Quando c’è, in certi momenti della partita, è meglio lasciarlo fare, perché ha un modo di far giocare la squadra che è impressionante. Non serve dirgli di stare qui o lì, perché lo fa da solo e lo fa con una logica". Nel corso di una stagione lunga e piena d'impegni però, capiterà ancora di non vedere Dybala in campo e per questo: "Bisogna abituarsi a giocare sia con lui che senza di lui", ha ribadito Juric. Magari già dalla gara in Europa League, per poi godersi la Joya di nuovo a Monza, con una Roma da riportare nelle zone alte di classifica al più presto. È l'importanza, e il peso, di chiamarsi Paulo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA