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Roma-Venezia, dammi sei punti: Juric vuole ripartire all'Olimpico

Dopo l’esordio vincente con l’Udinese, il tecnico croato vuole battere Di Francesco

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Daniele Lo Monaco
29 Settembre 2024 - 06:00

Dici Roma-Venezia e il pensiero si proietta subito alla classifica di stasera, a quali altezze raggiungi con i tre punti in più, come se fosse una formalità. Ma a chi sa cogliere i segnali, e Ivan Juric è sicuramente tra questi, non sfuggirà che se in panchina dall’altra parte c’è Di Francesco significa intanto che la qualità della proposta degli avversari non sarà banale, in più l’ultima partita (la vittoria per 2-0 sul Genoa) testimonia almeno il buono stato di forma dei veneti e in qualche modo ti costringe a ricordare che gli avversari da loro battuti domenica sono quelli che ti hanno costretto al pareggio qualche giorno prima, innescando quella serie di reazioni a catena che hanno portato all’esonero di De Rossi. Poi scorri la formazione dei ragazzi di Di Francesco e non ci sono nomi familiari, tranne per chi non abbia dimestichezza col campionato di serie B, che allora si sarà almeno in qualche modo abituato alle prodezze di Pohjanpalo, il pittoresco attaccante finlandese che guida l’attacco dei veneti e che piace tanto ai tifosi da quando decise di festeggiare con loro in campo con un bicchiere di birra una delle sue migliori performance. Molti degli altri sono emeriti sconosciuti e in questi casi viene facile associare la scarsa conoscenza alla scarsa qualità. Ma la valutazione un po’ superficiale è tollerabile se arriva dai tifosi, non lo sarebbe se fossero Juric e i giocatori a sottovalutarli. Poi, certo, in ogni caso sarebbe difficile ammettere giustificazioni in caso di mancata vittoria. 

Sarà la terza partita all’Olimpico in sette giorni (calcio d’inizio ore 15, telecronaca esclusiva su Dazn, radiocronaca obbligatoria su Radio Romanista), la prima giocata in quello che era considerato l’orario canonico delle partite di serie A, e che adesso rappresenta invece un’eccezione. Ad esempio alla Roma non capitava da due anni. Per l’esattezza 686 giorni, sulla panchina della Roma c’era Mourinho su quella del Torino, guarda un po’, Ivan Juric. Il tecnico croato il suo battesimo di fuoco l’ha superato domenica scorsa vincendo 3-0 in maniera piuttosto facile contro l’Udinese che ieri ha conteso la vittoria all’Inter fino all’ultimo minuto. Il successivo pareggio con l’Athletic Club di giovedì ha un po’ attenuato l’adrenalina della rincorsa appena cominciata. Di entusiasmo invece è meglio non parlare visto che anche oggi tira aria di contestazione e nessuno se la sente di dar torto ai tifosi offesi per il trattamento riservato dalla società a Daniele De Rossi. Tatticamente vedremo una partita sullo scacchiere almeno simile a quella di sette giorni fa con l’Udinese: anche il Venezia partirà con tre difensori, ma forse Di Francesco aggiungerà un centrocampista in più per evitare di lasciare la superiorità numerica ai romanisti in mezzo al campo. Silenti o meno sugli spalti ci saranno ancora una volta pochi posti liberi. La striscia dei sold-out si è fermata, ma l’amore di chi segue questa squadra è più forte di qualsiasi tradimento. Per la cronaca, De Rossi ha messo qualche chilometro tra sé e la terribile realtà dell’esonero che gli è stato sventolato in faccia: è partito per l’Islanda con la moglie per recuperare quelle vacanze che l’impegno nella Roma non gli aveva concesso quest’estate. Ma anche da lì troverà il modo di seguire la partita. L’amore vince sempre.

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