L’amor che non dimentica, anche se resta intatto
Prosegue la contestazione per l’esonero di De Rossi: la Sud seduta, in silenzio e senza vessilli per 15’, poi l’amore di sempre
«Continua il dissenso, con 15 minuti di silenzio!». È iniziata così, con questo messaggio diretto alla società, la prima notte europea dell’anno all’Olimpico. Lontana l’atmosfera delle magiche serate degli ultimi anni, accompagnate da successi e cammini galvanizzanti, nonostante la loro presenza i romanisti non la facciano mai venire meno. Anche ieri sera, nella sfida all’Athletic Club di Bilbao per l’esordio nell’Europa League che speriamo ci porti a Bilbao, lo stadio si è riempito con 63.702 spettatori, di cui circa 2.500 baschi.
Questa volta nessun vuoto lasciato sui seggiolini, ma un quarto d’ora privo di tifo per dimostrare, anche oltreoceano, che quella aperta dalla società il 18 settembre con l’esonero di De Rossi non è una ferita in grado di rimarginarsi con una manciata di ore o con un 3 a 0 sull’Udinese. La Sud passa i primi 15 minuti di gioco “nuda” - senza vessilli e “pezze” dei gruppi -, seduta e in un silenzio che fa parecchio rumore. Rispetto a domenica scorsa meno fischi alla lettura delle formazioni, anche se Cristante non è stato risparmiato del tutto, e comunque poco spazio per gli “olé”. Al minuto 16, poi, irrompe il grido di quell’amore trattenuto e scoppia la solita notte di passione in Curva Sud e dintorni.
Al 36’, poi, arriva anche lo striscione dedicato a De Rossi: «Chi ama come noi non tradisce e non mente, il destino del romanismo ti riporterà ancora dalla tua gente! A presto Danie’!».
La Roma in campo galvanizza la gente sugli spalti, ma con il passare dei minuti calano entrambi fino al pari dei baschi. Dal settore ospiti partono fumogeni verso la Nord e la Monte Mario. A condannare il gesto ci ha pensato lo stesso Valverde, nel postpartita: «Il calcio deve essere una festa, per tutti».
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