Come si affronta il 4-2-3-1? Così di solito fa Juric
La chiave per capire come la Roma giocherà contro l'Athletic Bilbao dalle partite dello scorso anno
Per capire un po' come la Roma di Juric affronterà l'Athletic di Valverde si può dare un'occhiata random a come il Torino lo scorso anno si contrapponeva alle squadre con la difesa a 4 (noi ad esempio lo abbiamo fatto riguardando le sfide col Bologna e con la Lazio, entrambe schierate 433) o, volendo approfondire, come lo faceva contro il Verona di Baroni, che peraltro si schierava con il 4231 proprio come la squadra di Bilbao. Tatticamente parlando, la partita più interessante è stata quella con il Bologna di fine campionato, perché le continue rotazioni di Motta hanno costretto i granata a incessanti corse in avanti e indietro per mantenere i duelli individuali indicati inizialmente: ecco perché la preparazione fisica sarà fondamentale e perché Juric la cura in maniera così ossessiva.
La variante col centrocampista
La sostanza tattica della gara però è che i tre attaccanti rossoblù venivano presi in custodia dai tre difensori granata (Masina su Ndoye, Buongiorno su Zirkzee, Vojvoda su Saelemaekers), i due esterni erano proiettati sui due terzini avversari (Rodriguez su Posch, Ballanova su Kristiansen), per conseguenza i due attaccanti guardavano i centrali (Zapata su Lucumì e Sanabria su Calafiori) e in mezzo al campo era naturale per il trequarti di Juric andare sul play (Vlasic su Freuler) e i mediani con i mediani (Ilic su Fabbiam e Ricci su Aebischer). Ad inizio stagione invece c'è stata maggior cautela per affrontare la Lazio di Sarri all'Olimpico, così non era raro vedere uscire Ricci da metà campo per attenuare la prima corsa del terzino Lazzari, tenendo più basso l'esterno di centrocampo Lazaro su Felipe Anderson, e lasciare una superiorità numerica in difesa per Rodriguez, Buongiorno e Schuurs su Immobile e Zaccagni.
Come affronta il 4231
Per comprendere meglio le contrapposizioni con il Bilbao si può invece prendere ad esempio la sfida col Verona di metà maggio, pochi mesi fa. Il problema del trequartista avversario del 4231 Juric lo risolve abbassando uno dei suoi due centrocampisti centrali (fate conto, Pisilli), lasciando l'altro mediano su uno dei due mediani avversari e chiedendo il sacrificio ad uno dei tre uomini offensivi per giocare sul play (a Verona toccò a Ricci occuparsi di Dawidowicz). Così da liberare gli altri due attaccanti sui due centrali e lasciare gli esterni andare ad aggredire i terzini. Tradotto: se giocherà Dybala (e non è detto) stavolta non farà il trequartista, ma la seconda punta e si occuperà di uno dei due centrali difensivi, l'altro lo prenderà Dovbyk, così a tenere uno dei due mediani si abbasserà l'altro trequartista (magari Baldanzi se Pellegrini non recupera, ma non sarebbe assurdo vederci magari lo stesso Cristante, già usato in questa maniera da Gasperini nell'Atalanta) o persino Koné, mentre degli altri due mediani uno si prenderà l'omologo basco e l'altro (Pisilli?) si abbasserà sul trequartista di Valverde (dovrebbe essere il talentuoso Sancet).
Si torna alla zona sui corner
Infine due curiosità. La prima: sui corner si marcherà a zona abbandonando lo schieramento a uomo scelto con Mourinho e proseguito con De Rossi (così è stato nell'unica angolo calciato dall'Udinese). La seconda: solo due volte l'anno scorso Juric ha lasciato la difesa a tre per schierarsi a 4 ed è stato nelle due partite con l'Inter, usando il 4231. Attaccando spesso i nerazzurri con due attaccanti e due esterni ha preferito prenderli così, con i difensori, accoppiando i tre centrocampisti (col suo trequarti Ricci sul play Calhanoglu) e controllando i tre difensori centrali di Inzaghi con le tre punte. Pura contrapposizione.
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