I vent'anni di Pisilli: da De Rossi a Juric, Niccolò resta in mezzo al campo
Mourinho lo ha lanciato, DDR lo ha riproposto. Con l'Udinese è partito titolare nella prima formazione del croato. Il futuro è tutto da scrivere
Tre settimane per portarsi al centro, o quasi, della Roma. Niccolò Pisilli non poteva immaginare di celebrare i suoi vent'anni in modo migliore. O forse sì. Magari con un gol, ieri, contro l'Udinese, nella partita che ha visto il classe 2004 scendere in campo dal 1' per la terza volta consecutiva. Che sia con Daniele De Rossi o con Ivan Juric, il risultato non cambia.
Lo aveva detto proprio DDR il 1° settembre, a pochi minuti dal fischio d'inizio della sfida contro la Juventus: "Se ci si allena come lui, la domenica si gioca. Se i giocatori sono in crescita, è giusto dar loro una chance". Freschezza e qualità ("Ne ha tanta", parola di DDR). E anche senza di lui, che lo ha scelto nell'undici titolare per le sfide esterne con Juventus e Genoa, Pisilli resta lì, nel mezzo. Ieri altri 60 minuti nelle gambe; poi gli applausi del pubblico, un po' inusuali in una serata condita maggiormente dai fischi di contestazione. Lui, che nel cuore ha la Roma da quando è piccolo. Anche Juric ha voluto puntare forte su Niccolò. Non su Paredes. Non sul nuovo arrivato Koné.
Intensità e ordine
Schierato al fianco di Cristante nel 3-4-2-1 di "IJ", Pisilli ha ricambiato la fiducia con intensità e ordine nella trequarti offensiva, la zona coperta maggiormente durante la sua ora sul rettangolo verde dell'Olimpico. 57 tocchi totali, 45 passaggi completati su 50 (vale a dire il 90% del totale). Tanti i palloni giocati in avanti, 30 in totale. Non sono le uniche qualità del ragazzo, che avrà il tempo necessario per crescere sotto l'ala protettrice dei suoi compagni di squadra.
Lo ha dimostrato nel pre-campionato con quel gol al Kosice: inserimento in area coi tempi giusti e portiere avversario battuto. Il coraggio non gli manca e regge bene la pressione. Basta ripensare, per trovare un esempio, alla rete segnata nella passata stagione, quando c'era ancora José Mourinho sulla panchina della Roma, contro lo Sheriff in Europa League. È stato proprio lo Special One a lanciarlo. Ed è solo uno dei tanti giovani venuti allo scoperto grazie all'intuizione dello Special One.
"Con la Lupa sopra al petto"
Da Mou a DDR, poi Juric. Niccolò deve aver sofferto gli addii del portoghese e della bandiera Romanista. Poche le parole usate per salutare il secondo; dirette ed efficaci: "È stato un onore". Lo stesso onore provato nell'indossare la maglia della Roma, da ormai 12 anni. Ha avuto l'occasione di mettersi in mostra nelle varie squadre giovanili e nella Primavera si è fatto notare: 12 i gol nel 2022-23, 11 quelli arrivati nella passata stagione. Gli inserimenti in area sono una delle sue qualità; sono stati un marchio di fabbrica lungo tutto il suo percorso e l'obiettivo è riproporli con Juric. Intanto può godersi i suoi venti anni, festeggiati anche dalla Roma e dai suoi tifosi. Il futuro è tutto da scrivere.
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