Juraj Vrdoljak: "Juric ha aspettato la Serie A, a giugno era fatta con l'Hajduk"
Il giornalista croato a Radio Romanista: "Il tecnico voleva questo step importante nella sua carriera. Non ci vorrà molto per vedere la sua Roma"
Juraj Vrdoljak, giornalista croato della testata croata Telegram, è intervenuto sulle frequenze di Radio Romanista durante la trasmissione Roma All News Prima Parte. Il cronista ha raccontato il profilo di Ivan Juric, svelando alcuni retroscena: "A giugno era tutto pronto con l’Hajduk Spalato. È stato il suo club da giovane ed era pronto a tornare da allenatore. Da parte del club sembrava tutto concluso, ma il giorno prima dell’annuncio Juric ha deciso di non firmare il contratto. Il suo staff è per la maggior parte italiano, quindi credo che abbiano voluto aspettare un’occasione più grande in Italia o in Inghilterra e alla fine è arrivata con la Roma".
Si è già vista la mano di Juric?
"Sì, ho solo visto gli Highlights, ma ho sentito la conferenza stampa. Ama il gioco fisico e verticale. Penso che vorrà completamente trasformare i suoi giocatori secondo la sua idea e migliorare la squadra. Si porta queste caratteristiche dalla sua carriera da calciatore, essendo stato un centrocampista aggressivo. È parso molto carico, è anche la squadra migliore che Juric abbia mai avuto a disposizione È stato bello che abbia riconosciuto il lavoro di De Rossi. Non ci vorrà molto per vedere la Roma di Juric".
Come lavorerà Juric in questa piazza?
"È una personalità molto interessante. È molto adatto a questo tipo di contesto, sa lavorare in contesti ambiziosi. Viene da Spalato, un ambiente veramente tosto e una piazza calda e che chiede di dare tutto anche se non hai i mezzi per vincere. Ha portato questa attitudine anche nelle esperienze italiane. A Spalato è molto conosciuto per essere un grandissimo fan di musica rock e punk: può essere un esempio delle sue caratteristiche anche nel calcio".
Tante persone dicono che Juric sia cambiato molto durante la sua carriera. Nelle relazioni con giocatori e stampa.
"Il suo carattere è un po’ un’arma a doppio taglio. È uno da tutto o niente, è un allenatore a cui piace che sia tutto molto affine alle sue richieste. Se vuoi Juric corri dei rischi che sai di correre. Non gli piace essere messo in dubbio, quando sente di essere messo in dubbio si infastidisce. Vuole proteggere il suo lavoro e la sua squadra. Il suo approccio è particolare, le risposte sono brevi e non gli piace essere provocato dai giornalisti. Sa quello che fa, anche quando non sembra".
Per Juric è un passo in avanti importante in carriera.
"Penso che volesse davvero questo step nella sua carriera. Voleva la doppia sfida con l’Europa. Il percorso di Juric lo ha portato ad affrontare questo percorso nel migliore dei modi anche per le esperienze lunghe nei club precedenti. Ha uno staff davvero preparato. In piazze come quella di Roma, non c’è molto spazio per gli errori, ma lui si sente pronto per questa nuova avventura".
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