Dalla notte di Dybala alla contestazione pro De Rossi: all'Olimpico i tifosi non sono ancora tornati a casa
La sconfitta contro l'Empoli ci aveva rovinato la festa ed oggi il vuoto nello stadio ancora non ci permette di tornare sugli spalti per tifare la nostra Roma
«Er sord out». Così qualcuno, ma a dire il vero neanche di troppa importanza, commentava su X il 18 settembre il comunicato dell’esonero di Daniele De Rossi. E per quanto paradossale sembri, dispiace perché, nel famoso “tutto esaurito” sinonimo (evidentemente solo per una parte di tifoseria di questa città) di brama nel tornare all’Olimpico, qualcosa è andato storto.
Non c’è aria di festa, anzi tutt’altro, visto il turbolento momento che si è vissuto negli ultimi giorni e nelle ultime ore. I tifosi al 22 settembre non sono ancora tornati “a casa”, nel loro stadio, per fare quello che, a detta di tutti ironici o meno, meglio gli riesce. Dalla stremante attesa che inizia nell’esatto momento in cui finisce la stagione, agli alti e bassi di un mercato che ti tiene sulle spine, c’era un solo fine: non si vedeva l’ora di stringersi nuovamente sugli spalti con la propria gente a tifare la Roma. Si aspetta Cagliari, e dopo il rammarico della gara a poco a poco prende piede “il caso Dybala”. Un’altra, forse tra le innumerevoli nubi nere che si vedevano all’orizzonte.
Poi nuovamente il sole. Il “no” all’Arabia di Paulo, il post Instagram con quel «ci vediamo domenica». Il settore ospiti anche in quel caso che si era aperto per la poca affluenza del pubblico di Empoli ma rimasti fino a quel giorno invenduti, si riempie, ancora. Polverizzati i biglietti nella serata del 25 settembre, l’entusiasmo riempie le vie della Capitale perché si torna all’Olimpico, e si torna con il sorriso, perché ormai anche quel solo punto preso all’Unipol Domus conta poco davanti alla Roma che scende in campo, perlopiù davanti alla Joya che ha scelto noi piuttosto che la ricca pensione anticipata. Era tornato, o meglio forse confermato “er sord out”. Poi la festa rovinata dalla non prestazione, da Gyasi e Colombo e da un rigore non concesso.
Tutto si sgonfia, almeno fino alla prossima partita. Ma no, l’entusiasmo è rinviato anche oggi. Con la prima mezz’ora di silenzio per la contestazione nei confronti di una società che ha esonerato De Rossi. Con i dubbi dei papà e delle mamme sul se fosse giusto o meno portare alle 18 i propri figli allo stadio per “tifare” la squadra del cuore. E lo si vede anche da quel settore ospiti nuovamente aperto contro l’Udinese che rimane vuoto.
Sono già due le partite in casa, ma i tifosi non sono ancora tornati allo stadio. Prima o poi però, come Ulisse, torneremo nella nostra Itaca.
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