AS Roma

Quel che penso della conferenza di Juric

C'è un motivo per cui non sono state fatte domande all'allenatore sull'esonero di De Rossi e la reazione dei tifosi

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Daniele Lo Monaco
21 Settembre 2024 - 16:49

Piccola annotazione post conferenza sui temi trattati da Ivan Juric e evidentemente proposti dai giornalisti presenti, tra i quali c'era il sottoscritto. Per quanto qualcuno ogni tanto tenda ad equivocare sulla funzione che ha un cronista in una conferenza stampa, non si può ignorare il fatto che a rispondere alle curiosità della sala oggi non fosse un dirigente della Roma, al quale chiedere conto dei disfatti degli ultimi giorni, ma il nuovo allenatore, quello cioè che da oggi avrà il compito di fare più punti possibili con l'obiettivo di portare il club in Champions League, come da richiesta padronale. Avendo oltretutto a disposizione una sola domanda a testa ed essendo cento i temi da affrontare, quand'è il turno, e qui entro direttamente nell'esperienza personale, devi fare una rapida selezione di tutte le cose che ti piacerebbe sapere, sperando magari che qualche altra curiosità che avevi in testa venga poi chiarita in una domanda successiva.

Così quand'è toccato a me, ad esempio, era rimasta inevasa la curiosità su Dybala inserito nel progetto tattico di Juric (lui ama i trequartisti ma pretende da loro anche un deciso contributo nella fase di non possesso) e ovviamente anche la curiosità di capire quanto l'avrebbe spaventato l'impatto ambientale di uno stadio orientato più a protestare per l'esonero di De Rossi che a celebrare il suo arrivo. Ma in quei pochi secondi cui ho potuto elaborare questo pensiero mi sono immaginato la risposta che più o meno sarebbe stata inevitabile: “Io mi occupo di quello che accade in campo e su questo ho lavorato, ogni altra considerazione non dipende da me e non mi riguarda". E così la curiosità su Dybala sarebbe rimasta pendente. Se poi qualcuno crede che in conferenza stampa un giornalista debba indossare l'elmetto e andare a lottare con l'interlocutore di turno, ha forse un'idea travisata del compito che si richiede a un cronista e, soprattutto, del rispetto che si deve ad ogni professionista. Juric lo è e a lui non possiamo che augurare buon lavoro.

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