Zalewski fa muro e respinge l’ultimo rilancio del Gala: resta fuori rosa

Non c’è stato verso di fargli cambiare idea, irremovibile come non era mai stato durante l’intera sessione estiva dove, a più riprese, aveva considerato l’ipotesi di lasciare la “sua” Roma. Eppure nella giornata di martedì il suo sì al Galatasaray era arrivato, prima di una graduale e convinta retromarcia. Nicola Zalewski resta alla Roma, o meglio a Roma. Esce dal progetto tecnico giallorosso, come gli è stato comunicato giovedì pomeriggio dal ds Ghisolfi. Ieri ha avuto altre 24 ore di tempo per pensare al suo futuro, il suo entourage lo ha aiutato a riflettere, consigliandolo di accettare la proposta del Galatasaray, rimasta valida fino all’ora di pranzo.

Il club giallorosso gli aveva addirittura proposto di rinnovare il contratto (850mila euro più bonus) per mandarlo a giocare un anno in prestito al Galatasaray e gli emissari turchi, pur di non tornare a Istanbul a mani vuote, avevano dato la loro disponibilità. Niente da fare. Poco prima delle 13 il volo della delegazione turca ha fatto tappa in Germania per chiudere l’operazione Sallai dal Friburgo (ma questo non ha evitato le dimissioni del direttore Ergun), Zalewski si è presentato invece a Trigoria per iniziare a lavorare in solitaria, diverse ore dopo la seduta di allenamento dei suoi compagni, concentrati nel preparare l’importante trasferta di Genova. 
Nicola non ha voluto lasciare la sua città, fermamente convinto che tutto possa sistemarsi, che grazie alla fiducia di De Rossi ritroverà uno spazio all’interno della squadra.

Presto e anche azzardato fare previsioni. La posizione della Roma difficilmente cambierà a breve e su questo, senza ombra di dubbio, verrà stimolato in conferenza stampa anche il tecnico giallorosso, forse l’unico in grado di smussare le spigolature di questa vicenda nel tempo. L’ipotesi che si possa arrivare ad un rinnovo in futuro forse non è scenario da scartare con eccessiva convinzione, ma se sarà questo avverrà alle condizioni della Roma. 
“Né vincitori, né vinti” verrebbe da dire, ma adesso conta la Roma e il campo. I tre punti del Ferraris più di ogni altra cosa. E questo lo sa anche Zalewski.