Totti: "De Rossi ora è l'unico che può allenare la Roma"
Lo storico capitano giallorosso: "Sento sempre Daniele, per lui darei un braccio. Mi piace Koné. Le critiche a Pellegrini sono pesanti, ma Lorenzo può fare come Tommasi"
Francesco Totti è un fiume in piena. Dopo l'intervento di ieri a Sky Sport, lo storico capitano della Roma ha rilasciato una lunga intervista a "Il Messaggero", in cui ha parlato dell'avventura di De Rossi sulla panchina giallorossa, delle critiche a Pellegrini, della conferma di Dybala, e della Roma che sta nascendo. Queste alcune delle sue dichiarazioni:
“Oggi il calcio non è più al centro della mia vita, non facendo parte di una società, adesso sono tifoso della Roma e basta. Non so perché non sono della Roma, sono ingombrante forse, o ho troppa lealtà, eccessiva sincerità. Forse sono una figura ingombrante. Non sono io che vado a bussare alla porta. Mi piacerebbe essere come Ibrahimovic o Zanetti: un riferimento tra società, squadra e allenatore. In poche parole, una figura come quella del direttore tecnico. Un incarico operativo, non uno da chiamare solo quando ci sono dei problemi. Per De Rossi darei un braccio, cammineremmo insieme. Farlo da un’altra parte? Sarebbe un fallimento. Ma per la Roma, non per me. Il mercato? Non sono convinto di come hanno speso i soldi, Koné, sì che mi piace. Dybala? Vediamo come lo gestiranno. La Champions? Vedendo le spese folli che ha fatto sul mercato, la Roma deve arrivarci, per forza. Se investi 100 milioni e non ci arrivi è un fallimento totale. Anche perché senza Champions, Daniele salta prima, non arriva fino alla fine.
Un errore che De Rossi non deve commettere? Deve farsi rispettare. Daniele è il parafulmine. E chi ci rimette è lui. Però, ripeto, fortunatamente è uno che conosce tutto e tutti. Così magari rischia di diventare il nuovo Mourinho, anche se in questo momento è l’unico che può fare l’allenatore a Roma. E comunque se sbaglia non perdonerebbero neanche lui, avete visto cosa gli hanno detto dopo queste prime partite? Quello che ha fatto l’anno scorso è già il passato. Pellegrini? A Lorenzo voglio bene, ma poi conta solo il rettangolo di gioco. Se non ti esprimi al meglio là dentro puoi essere chi ti pare. Ultimamente non ha giocato come dovrebbe”.
Francesco ha poi espresso il suo rammarico per come è stato trattato sui social suo figlio Christian:
“Mi dispiace per il ragazzo, io non ho mai parlato male di un altro figlio, di una persona che non conosco. Sarebbe veramente sporco. È da indegni parlare male di un diciottenne che ha i suoi sogni. Poi sia figlio di chiunque, il papà può fare anche il macellaio. Il problema è che fanno le differenze, Cristian ha il mio cognome e questo è il problema. Allora per tanti lui è diverso, ma invece non lo è. Si tratta di un ragazzo come tanti, semplice, educato, rispettoso, che ha i suoi sogni e gli altri li devono rispettare. Non è che mi metto a rispondere a chi lo insulta, dando degli ignoranti o maleducati. Quelli che parlano così sono i classici leoni da tastiera. Sono gli stessi che lo insultano e poi vengono da me a chiedere un selfie o l’autografo”.
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