AS Roma

Questa cessione non s’ha da fare

Da Falcao a Dzeko, tra rifiuti e ripensamenti

Dzeko prima di una partita della Roma

Dzeko prima di una partita della Roma (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Lorenzo Latini
23 Agosto 2024 - 07:00

Precisiamo fin da subito che il dietrofront di Paulo Dybala, con la decisione di rifiutare l’oro arabo per rimanere alla Roma, non ha uguali nella storia giallorossa. È un lietissimo unicum, che però riporta alla mente episodi più o meno simili. Del resto, il calciomercato è da sempre veicolo di colpi di scena, inversioni a U e finali thrilling capaci di far rabbrividire persino Alfred Hitchcock. E non è una rarità ritrovarsi a tifare un calciatore che poche settimane prima sembrava pronto ad accasarsi altrove, così come a ritrovarsi di fronte come avversario un altro giocatore che in estate sembrava pronto a vestire i nostri colori. 

Partiamo da lontano, ma neanche troppo: partiamo da 41 anni fa, dalla gloriosa estate 1983. Un’estate particolarmente calda a Roma, dove si festeggiava uno Scudetto atteso 41 anni. Tra i protagonisti assoluti di quel trionfo, Paulo Roberto Falcao, che però inizia a trattare con l’Inter. Le due parti trovano ben presto un accordo, e il brasiliano firma il contratto che fa di lui un calciatore nerazzurro. Venuto a sapere della notizia, Dino Viola alza il telefono e si rivolge a Giulio Andreotti. La longa manus dell’allora Ministro degli Esteri, grazie all’aiuto del suo fido braccio destro Franco Evangelisti, arriva a smuovere le altissime sfere. Ed ecco che alla signora Azise, la religiosissima mamma di Falcao, viene comunicato che Papa Wojtyla sarebbe molto dispiaciuto dall’eventuale addio del figlio alla Roma. Non solo: per fermare il Divino, il Divo chiama direttamente l’allora presidente interista Ivanoe Fraizzoli, lasciando intendere che certi interessi economici del patron nerazzurro potrebbero giovare del mancato acquisto di Falcao. Il contratto viene stracciato e Paulo Roberto resta alla Roma.

Un altro brasiliano amatissimo, Aldair, è al passo d’addio nell’estate del 1999. Con lui, è pronto a fare le valigie anche Vincent Candela, promesso sposo dell’Inter (di nuovo lei). Tra i due calciatori e il tecnico Zdenek Zeman i rapporti non sono affatto idilliaci, ma tutto cambia quando Sensi esonera il Boemo e ingaggia Fabio Capello: il nuovo allenatore blocca la cessione dei due campioni, che accettano di buon grado la permanenza a Roma e due anni dopo festeggeranno lo Scudetto. 

Rifiuta due volte il trasferimento invece Edin Dzeko, prima al Chelsea e poi alla Juventus. La prima, nel gennaio 2018, poco prima delle magiche notte di Champions League nelle quali proprio il bosniaco sarà protagonista: Conte lo vorrebbe con sé a Londra, ma dopo una lunga riflessione Edin ringrazia e dice no, preferendo rimanere in giallorosso. Due anni e mezzo più tardi, nell’estate 2020, Roma e Juventus raggiungono l’accordo per il passaggio in bianconero di Edin e il contestuale approdo a Roma di Arek Milik; il polacco, però, non supera le visite mediche, l’operazione non si concretizza e Dzeko rimane per un altro anno. Colpi di scena del mercato: a volte, come nel caso di Dybala, regalano gioia.

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