All’inferno e ritorno, Dybala resta
Paulo ci ripensa, rifiuta l’Arabia e ai tifosi dà appuntamento a domenica. Oggi in campo con De Rossi
C'è chi dice no. Anche se prima aveva detto sì, dimostrando che nel calcio, come nella vita, non è mai troppo tardi per cambiare idea. Paulo Dybala rimane alla Roma, rifiutando un'offerta da 75 milioni in tre anni. È questa la notizia che ieri, intorno alle 20.25, ha posto fine alla telenovela di mercato che stava per portare la Joya all’Al-Qadsiah. E invece no. Questa Joya è ancora nostra. Lo sarà di nuovo a partire da stamattina, quando a Trigoria tornerà a disposizione di Daniele De Rossi, ben contento di continuare ad allenare quello che lui ritiene un fenomeno.
Si riparte da lì, a Trigoria, il luogo dove ieri, invece, sembrava essersi scritto l’ultimo capitolo di questa storia.
Nella seduta mattutina, infatti, Paulo aveva lavorato a parte, in palestra, visto lo stato avanzato dei lavori per portarlo in Arabia tra i milioni. Al termine dell’allenamento il saluto alla squadra e a tutti i dipendenti della Roma che lavorano dentro il Fulvio Bernardini, prima di varcare la soglia del cancello verde per quella che sembrava essere l’ultima volta. Un colloquio importante quello con i compagni, durante il quale si è sentito ben voluto, come uomo e come calciatore. Uscito da lì, poi, ha trovato tanti tifosi romanisti ad attenderlo, pronti ancora una volta a regalargli un po’ del loro amore e a chiedergli di cambiare idea.
Detto, fatto: qualche ora dopo, Dybala ha cambiato idea davvero, anche grazie a quel colloquio, anche grazie a quell’amore, ma ci arriveremo più avanti.
Perché in contemporanea, in un triangolo tra la Capitale, l’Arabia Saudita e gli Stati Uniti, andava avanti la trattativa tra la Roma e l’Al-Qadsiah. Le parti, infatti, si aggiornavano di continuo alla ricerca di una quadra non semplice. Nell’intervallo di tempo che ha separato il “sì” e il “no” di Dybala - il primo mercoledì all’ora di pranzo, il secondo, come detto, ieri all’ora di cena - due ostacoli avevano frenato la chiusura dell’affare - se così si può definire. Il primo, oggetto di discussione nella prima riunione fiume andata in scena l’altro ieri a Trigoria fino all’una di notte di giovedì, riguardava la percentuale che la Roma doveva riconoscere a Paulo. Avendo diritto, secondo la clausola rescissoria attiva fino a luglio, al 40% dei famosi 12 milioni di euro, Carlos Novel aveva chiesto al club una parte anche dal ricavato sulla cessione del cartellino.
Questo primo ostacolo, alla fine, era stato in qualche modo superato - anche se non è dato sapere in che modalità, ma ormai poco importa. Il secondo intoppo, invece, riguardava proprio il prezzo della cessione di Dybala ed è rimasto insoluto. Quando i dirigenti romanisti seduti al tavolo della trattativa hanno alzato il telefono per informare Friedkin dell’offerta da 3 milioni di euro dell’Al-Qadsiah, dall’altra parte della cornetta è risuonato un fragoroso no. Dan ha fatto capire come, per meno di 12 milioni, non aveva alcuna intenzione di privare la Roma del suo pezzo più pregiato. A quel punto, gli intermediari - che si sono visti sfumare davanti gli occhi una commissione molto importante, da circa 2,5 milioni di euro - si sono messi al lavoro per far alzare la proposta ai sauditi.
Tutto lasciava pensare ad un altro rinvio a giudizio, con la chiusura slittata ad oggi, ma a far saltare il banco è arrivato l’annuncio social di Dybala.
E così, alle 20.25, è apparso sul suo profilo Instagram un video delle sue migliori giocate in giallorosso, con scritto: «Grazie Roma... ci vediamo domenica!». Il video che ieri era stato preconfezionato per i saluti - ai quali lui e il suo entourage stavano lavorando - è diventato l’annuncio della permanenza. Dall’inferno al paradiso, in un secondo.
Contestualmente, il giocatore ha informato la società della sua nuova decisione, bloccando la trattativa e dando il via all’euforia in città. La Joya ha dato gioia ai romanisti, che in serata hanno festeggiato sotto casa sua - il video pubblicato dal Romanista ha fatto il giro del mondo - in zona Infernetto, con Paulo dentro a godersi la scena con Oriana e la madre Alicia. L’euforia è esplosa anche dentro lo spogliatoio: dagli argentini Paredes e Soulé a Pellegrini, fino a El Shaarawy e Zalewski. Tutti ad esultare, come ad un suo gol. Joya infinita.
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