Soulé: "Stravedo per De Rossi. Non vedo l'ora di giocare il derby"
Il nuovo esterno giallorosso ha parlato in un'intervista: "Daniele e i Friedkin mi hanno voluto fortemente, era impossibile dire di no"
Finalmente la Roma. Matias Soulé non sta nella pelle all'idea di iniziare il prossimo campionato con la maglia della Roma. Dopo l'ultima stagione con il Frosinone è arrivata la chiamata in una grande, con i giallorossi che per averlo hanno speso quasi 30 milioni di euro. Una cifra importante, rispetto alla quale Soulé non sente però la pressione: di questo e altro ha parlato il giovane attaccante in un'intervista del Corriere dello Sport. Questo uno stralcio delle sue dichiarazioni:
Soulé, finalmente a Roma.
"Essere qui è meraviglioso. La trattativa è stata lunga, avevo l’ansia di non poter arrivare ma tutto è andato per il me-glio. I Friedkin mi hanno voluto fortemente, ho subito capito la loro ambizione per questo club e dove vogliono portarlo. E ora sono qui, in ritiro con la mia nuova squadra e non potevo chiedere di meglio. Stiamo lavorando sodo e con grande intensità: saremo pronti per la prima di campionato contro il Cagliari".
De Rossi stravede per lei.
"E io per lui. Spinge tanto, è un grande lavoratore e un ottimo tecnico. Ho parlato più volte con lui durante la trattativa e devo dire che non parla solo spagnolo, ha anche un ottimo accento argentino. Mi ha raccontato la Roma , di come si vive il calcio qui e durante questo ritiro è stato eccezionale. Sta stillando una mentalità vincente alla squadra e ci sta fornendo una preparazione fisica e tattica che sarà cruciale per la stagione".
Come è stato l’inserimento nel gruppo?
"Mi hanno accolto tutti davvero benissimo, siamo una famiglia. Poi chiaramente Dybala e Paredes mi hanno preso sotto la loro ala protettiva. Cosi come Angelino che è spagnolo ma fa parte del nostro gruppetto".
E poi, naturalmente, c’è Dybala.
"Per me è un fratello maggiore, una guida non nel caldo ma nella vita. Quando ero più piccolo, lo vedevo come un mostro sacro, un giocatore a cui non riuscivo ad avvicinarmi perché ero in soggezione. Poi abbiamo cominciato a conoscerci, siamo entrati in sintonia e abbiamo stretto un buon rapporto alla Juventus".
Quando ha cominciato a pensare alla Roma?
"Ero in vacanza a Punta Cana, nella Repubblica Dominicana, quando il mio agente mi ha informato che la Roma era interessata. Dopo un paio di giorni quel sondaggio si era trasformato invece in una vera e propria richiesta di trasferimento e lo stesso giorno mi era arrivato il messaggio di De Rossi per dirmi che mi aspettava a Trigoria. Lì è scattata la scintilla"».
Come mai?
"Perché mi hanno voluto così tanto che era impossibile dire di no. Le chiamate del mister; poi i Friedkin si sono spesi in prima persona, la dirigenza mi ha fatto capire quanto volessero puntare su di me. Questa loro voglia di avermi mi ha spinto a considerare solo questa opportunità anche se ne avevo altre in Premier".
La Premier League è il sogno di tanti calciatori.
"Inizialmente era anche il mio. Il Leicester mi voleva tanto, mi avevano chiamato sia l'allenatore sia il direttore sportivo per convincermi del loro progetto tecnico. Ma poi ho sentito l'affetto della Roma, di De Rossi, dei compangi di squadra che mi hanno contattato e ho deciso da quel momento di dire no a tutti gli altri club e di pensare soltanto alla Roma per tutti questi motivi più uno".
Quale?
"I tifosi. Sono uno spettacolo, e non lo dico tanto per dire. Lo scorso anno Paulo e Leo mi hanno invitato ad assistere all'Olimpico per la partita di europa League contro il Feyenoord. Sono entrato, ho sentito 70mila persone cantare dall'inizio alla fine della gara. Una volta uscito ho detto a mio fratello di non avere mai visto una tifoseria così passionale. Un'emozione incredibile, da brividi. Già lì onestamente avevo pensato alla Roma, anche se non sapevo ancora come sarebbe andata con la Juve".
Alla terza giornata tornerà allo Stadium.
"E non vedo l'ora. Non per vendicarmi, ci mancherebbe, ma per dimostrare che in quella Juve avrei comunque potuto far bene. Mi farà piacere rivedere Thiago Motta che scherzando mi ha detto "Metto Gatti su di te così ti mena". Ormai il bianconero è passato, i giallorossi sono il mio presente e il mio futuro, un punto di arrivo per me. Ah, naturalmente voglio vincere quella partita per la Roma per la quale ho anche sofferto".
Durante la trattativa?
"Si, c'erano stati un paio di giorni in cui temevo potesse saltare e avevo le lacrime agli occhi. De Rossi mi ha chiamato per farmi stare tranquillo e per convincermi. "Mister, tu mi hai convinto dal primo messaggio" gli ho detto scherzando. Alla fine è andato tutto bene, grazie all'investimento importante della proprietà per portarmi nella Capitale".
Il suo divertimento si vede in campo anche dal suo modo di giocare.
"Sì, è vero. Io godo nel fare un dribbling, una giocata, un assist, un gol. È pura estasi per me, per la mia squadra e per i miei tifosi. I giovani devono osare di più, devono divertirsi e anche sentirsi liberi dì farlo. Poi dicono che il ragazzino non può scendere in campo perché ha poca esperienza: ma come la fai se non giochi? Bisogna dare più possibilità ai giovani di giocare, crescere e maturare. La Roma in questo aspetto è un esempio".
De Rossi sta lavorando molto su più soluzioni tattiche.
«Sì, ma tutte con una grande regola: l’intensità. Sia nella trasmissione del pallone, sia nei nostri movimenti anche senza pallone. Quanto a me, potrei giocare ovunque: a destra con Dybala trequartista centrale, da seconda punta o anche a sinistra».
Se lei gioca a destra, Dybala nel 4-2-3-1 può giocare alle spalle del centravanti.
«È una possibilità che abbiamo studiato. Ho parlato tanto con Paulo per trovare la giusta intesa in queste posizioni. Se lui si allarga io invece mi inserisco, e viceversa. Ci cercheremo tanto in campo anche per muoverci in sinergia e per garantire anche una buona copertura difensiva».
Un giocatore che l’ha impressionata?
«Dico Le Fée, che non conoscevo. É davvero forte. Ha stupito tutti in squadra, può fare tutti ì ruoli del centrocampo e con la stessa qualità. Sarà divertente giocare con lui».
Dovbyk invece?
«È un gigante (ride, ndr). È davvero forte e che potrà essere un valore aggiunto per questa
Roma. Un grande acquisto, come tutti quelli che sono arrivati. Siamo proprio un bel gruppo capitanato da Pellegrini».
Le ha già spiegato il valore del derby?
"Non ancora, ma lo conosco bene. Voglio vincere questa partita, è un mio obiettivo e non vedo l'ora di giocarla".
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