AS Roma

Poker e ritmo, Mati e Paulo illuminano

La sblocca Le Fée, raddoppia di testa Pisilli. Salgono poi in cattedra Dybala e Soulé: la Roma gioca e vince

La Roma in campo contro il Barnsley

La Roma in campo contro il Barnsley (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Andrea Di Carlo
07 Agosto 2024 - 07:00

Sorride Daniele De Rossi, vince la Roma e diverse buone indicazioni arrivano dal St. George’s Park di Burton, dove i giallorossi hanno superato, con un rotondo poker, il volenteroso e disciplinato Barnsley, nel primo test amichevole in programma in Inghilterra. Amichevole a porte chiuse che serviva al gruppo giallorosso per mettere in pratica idee e concetti sui quali aveva lavorato intensamente nelle ultime giornate. E in campo in molti hanno mostrato di aver assimilato diverse richieste avanzate dal tecnico giallorosso: dal fraseggio ritmato alla ricerca costante della verticalità fino ai movimenti di alcuni (in particolar modo di Angelino e Dahl, sempre pronti ad accentrarsi per aggiungersi alle opzioni di costruzione dal basso della squadra).

Nella prima frazione di gioco De Rossi si è affidato a Ryan tra i pali, con Sangaré, Kumbulla, Ndicka e Angelino a comporre la mediana; in mezzo Le Féè, coadiuvato da Darboe e Pellegrini, in attacco Joao Costa e Zalewski a supporto di Abraham. Il primo squillo è arrivato dopo appena pochi minuti, nemmeno 2 sul cronometro di Pawson e Le Féè, con caparbietà, ha insaccato, al termine di una buona azione condotta sulla sinistra da Zalewski, il pallone alle spalle di Flavell. Giallorossi che hanno avuto la chance di raddoppiare poco dopo, al 5’, con una conclusione di Pellegrini uscita davvero di poco. Trame di gioco pulite e possesso palla prolungato per gli uomini di De Rossi, che hanno fatto spesso correre a vuoto gli avversari, senza entusiasmare però dal punto di vista della proposta. Al 27’ Ndicka ha centrato il palo da corner, sulla ribattuta Darboe non è poi riuscito a centrare il bersaglio. Poco dopo altra sponda di Abraham per Pellegrini, la mira però non ha premiato la coordinazione del capitano giallorosso. Nel finale brivido per una marcatura al limite di Angelino su Dyer, con la panchina inglese a richiamare il penalty al 43’, con gli avversari che hanno provato ad approfittare di un ritmo gara più congeniale alle loro caratteristiche.
Consueta girandola di cambi all’intervallo, con De Rossi che ha completamente stravolto l’undici iniziale: con la sola conferma Ryan (premiato dal tecnico con un extra-minutaggio), in campo si sono visti Celik, Smalling, Mancini, Dahl, Bove, Cristante, Pisilli, Soulé, Dybala, El Shaarawy. E la composta manovra vista nella prima frazione di gioco ha lasciato spazio ad una ben più convinta gestione della palla, oltre ad un tasso tecnico leggermente superiore o forse, più semplicemente, l’ingresso in campo di Matias e Paulo ha cambiato volto alla Roma. Uno-due, verticalizzazioni, tentativi usciti di poco, assist e un gol a testa: un saggio in salsa argentina è andato in scena nel secondo tempo del St. George’s Park, con i difensori di mister Clarke in enorme difficoltà a leggere tempestivamente la vena poetica dei due.

Al 55’ il primo assolo di Soulé che con la punta del piede sfiora il gol del raddoppio, uscito di nulla. Poco dopo è lui a ispirare il lob di Cristante, dove Pisilli si fa trovare pronto ad indirizzare di testa il pallone dove Flavell non può arrivare. Ma non è finita qui. Perché tre minuti dopo Soulé disegna calcio e, con un filtrante millimetrico, manda in porta Dybala, a sua volta ingolosito dall’uscita del portiere, beffato da un pallonetto morbidissimo. Il maestro che indica la strada all’allievo? Sta di fatto che dopo il tris arriva anche il poker. E all’82’, quando la partita sembrava ormai indirizzata sulla gestione finale, l’incauto McCarthy ha la colpa di azzardare una giocata in uscita, regalando però il pallone a Soulé. Matias non ci pensa due volte, osserva il posizionamento del portiere e lo punisce con un pallonetto strepitoso, accompagnato in rete dagli applausi convinti anche dei suoi compagni in campo. Non che il Barnsley possa essere così probante come test, ma invertire di fascia l’ex Juventus senza concedere al suo mancino di rientrare nel cuore del campo appare anche in pieno agosto un delitto calcistico. Nel finale Bove e Dybala hanno provato poi a calare la manita, ma i loro tentativi si sono persi sul fondo. Finisce con il sorriso di De Rossi a scuotere la mano dell’emozionato Clarke. Già da oggi il lavoro proseguirà, con la testa all’Everton, test che sicuramente darà modo al tecnico giallorosso di capire meglio a che livello si trovi la sua Roma in versione 2.0.

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