AS Roma

Conference e non solo: quattro anni di Friedkin

Tirana e Budapest, Mou e i sold-out, Dybala e lo stadio

Dan e Ryan Friedkin

Dan e Ryan Friedkin

PUBBLICATO DA Lorenzo Latini
06 Agosto 2024 - 07:00

Quante cose possono succedere, nell’arco di quattro anni. Era il 2020, nella notte tra il 5 e il 6 agosto il magnate texano Dan Friedkin chiudeva con James Pallotta per l’acquisto della Roma, che poche ore dopo scende in campo contro il Siviglia, perdendo 2-0 negli ottavi di Europa League. Si gioca in campo neutro, a Duisburg, e a porte chiuse in virtù del Covid-19, mentre adesso praticamente ogni gara casalinga dei giallorossi fa registrare il tutto esaurito. Ne è passata di acqua sotto ai ponti, da allora: in panchina sedeva Paulo Fonseca, il capitano era Edin Dzeko, che però proprio in occasione di quella gara ebbe i primi contrasti col tecnico. Il 17 agosto il closing sancisce l’ufficialità del passaggio del Club ai Friedkin; Dan e suo figlio Ryan affidano le loro ambizioni al sito ufficiale: «La Roma è un po’ come un gigante addormentato - dice Dan - ma non c’è motivo per cui, con il tempo, questo club non possa competere seriamente a tutti i livelli».


Dopo una prima stagione di transizione con Paulo Fonseca, che vede la Roma raggiungere le semifinali di Europa League e Tiago Pinto diventare General Manager, il 4 maggio 2021 arriva l’annuncio-bomba: José Mourinho è il nuovo allenatore. Un ingaggio, quello dello “Special One”, che porta nel giro di un anno a un’impresa storica: la vittoria della neonata Conference League, il 25 maggio 2022 a Tirana, al termine di una cavalcata epica, non priva di ostacoli, ma entusiasmante, conclusa grazie al successo per 1-0 sul Feyenoord. La festa del giorno seguente, con il pullman che gira per il centro di Roma attraverso una fiumana giallorossa, resta finora l’immagine più bella della presidenza Friedkin. 


A luglio arriva Paulo Dybala, accolto trionfalmente da migliaia di tifosi al Colosseo Quadrato, mentre la Società avvia il delisting per uscire dalla Borsa. La “Joya” è tra i trascinatori della Roma in Europa League: in finale i giallorossi ritrovano quel Siviglia che li aveva battuti tre anni prima. A Budapest Pellegrini e compagni vengono derubati dall’arbitro Taylor e dai suoi assistenti e perdono ai calci di rigore. Mourinho, nonostante alcuni corteggiamenti dall’estero, decide di rimanere alla Roma, e Friedkin - proprio nel finale del calciomercato estivo - va a prendere personalmente Lukaku con uno dei suoi aerei e lo porta a Roma, dove il belga viene accolto dalla solita marea festante di tifosi. 


Le aspettative però non coincidono con la realtà: a gennaio 2024, dopo un pessimo avvio di stagione, via Tiago Pinto e Mourinho; la guida tecnica della squadra viene affidata a Daniele De Rossi, reduce da una sola esperienza come capo-allenatore, alla Spal. Con DDR in panchina, però, le cose cambiano; la Roma raggiunge un’altra semifinale di EL, stavolta perdendo però col Bayer Leverkusen dopo un cammino che la vede eliminare Feyenoord, Brighton e Milan. Il tecnico firma un prolugamento di tre anni, mentre nel ruolo di ds viene assunto il francese Florent Ghisolfi. I Friedkin preferiscono i fatti alle parole: e così, dopo tanto lavoro sottotraccia, il 25 luglio la Ceo Lina Souloukou (subentrata a Berardi nell’aprile 2023) e il Sindaco di Roma Gualtieri presentano al Campidoglio il progetto del nuovo stadio del Club; un progetto futuristico, che prevederà un impegno economico degno delle ambizioni della Roma. Il tutto, mentre si acquistano a cifre non indifferenti i vari Le Fée, Soulé e Dovbyk. Ma il mercato (e il lavoro dei Friedkin) non finisce qui.Del resto, Roma non è stata costruita in un giorno.

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