Ecco Artem a Ciampino: festa al sole
Dopo l’atterraggio il saluto a centinaia di tifosi. Dovbyk impressionato da tanto affetto. Oggi l’ufficialità
Tre minuti di ritardo, stando alle varie app e siti di monitoraggio dei voli. Codice LDX344C proveniente da Girona, l’aereo privato con a bordo Artem Dovbyk, accompagnato dall’agente Alex Lundovskyi, Florent Ghisolfi e Lina Souloukou, è atterrato alle 11.53 all’aeroporto di Ciampino.
È iniziata così ieri mattina l’avventura nella Capitale del primo ucraino della storia della squadra giallorossa. Un’atmosfera niente male quella che si è respirata nello scalo di Roma sud, assolato e surriscaldato dagli oltre 35 gradi di temperatura. Tutto in ordine a Ciampino, stavolta, tutto organizzato alla perfezione. A differenza di quanto successo poco più di un anno fa per l’arrivo di Lukaku, nessuna vettura parcheggiata nella zona riservata ai tifosi giallorossi che hanno iniziato a materializzarsi già dalle 11. Per non perdersi neanche un secondo dell’arrivo del nuovo acquisto. Si sono assiepati a centinaia sotto al sole, di fronte alla transenna predisposta dal servizio d’ordine che ha separato i sostenitori giallorossi che volevano accogliere il nuovo centravanti della Roma dall’area cronisti e che affacciava direttamente sulla pista.
Ancora una volta la passione ha unito tutte le età: ragazzi giovanissimi e signori più attempati («A 60 anni ancora mi emoziono», ha ammesso un tifoso presente). Tra un atterraggio e l’altro, «è lui?», la domanda più diffusa. Tanti i cori nell’attesa del “cyborg” ucraino e entusiasmo alle stelle. L’effetto Soulé e l’arrivo di Dovbyk hanno dato la sensazione che il mercato della Roma sia davvero decollato.
E proprio poco prima del decollo del volo diretto a Roma da Girona, a tenere informati i tifosi giallorissi ci ha pensato ancora una volta il manager del giocatore, definito da molti già «romanista fracico», con una foto rilanciata dagli esperti di mercato che ritraeva i quattro passeggeri a bordo, con in primo piano appunto Lundovskyi e Dovbyk e, dietro più defilati, Ghisolfi e Souloukou.
Sorridente, maglia nera e bermuda bianchi, il biondo attaccante, è apparso dal van della Roma: Ghisolfi, Souloukou e l’entourage del giocatore gli hanno lasciato la scena, ma si sono compiaciuti (gli agenti hanno ripreso tutto con i loro smartphone e si sono congratulati con i dirigenti della Roma). «Rispetto per i tifosi della Roma», ha scritto il suo agente “social” in una storia Instagram che ritrae Dovbyk di spalle applaudire la folla, evidentemente impressionato da tanto calore.
Una rapida passerella per farsi vedere più da vicino, seppur separati dalla rete divisoria, con sorrisi seppur contenuti, come tipico della sua fisionomia, e applausi da parte di Artem, scortato dalla sicurezza della Roma. Chi gli ha lanciato sciarpe o maglie (una addirittura incastrata per diversi minuti nel filo spinato sopra la rete), tutti con telefonino alla mano. Ma soprattutto invasione globale dell’area giornalisti: tutti a urlare «Olé olé olé olé Dovbyk! Dovbyk!». Applausi, allora. Da parte di Tema, così impareremo a chiamarlo, con il suo diminutivo. Poi un “cinque” e una pacca sulle spalle da Ghisolfi prima di rientrare nel van della Roma e iniziare una lunga giornata.
Nel pomeriggio Dovbyk ha svolto le visite mediche alla Paideia, durate quasi quattr’ore, ed è andato a Trigoria per sbrigare le formalità di rito, conoscere De Rossi, col quale si è intrattenuto a parlare per un po’, ma non i compagni, che si erano allenati la mattina, e iniziare l’iter mediatico, che porterà nella giornata di oggi all’ufficialità e alle prime parole da giocatore romanista. In serata Dovbyk ha raggiunto l’hotel in zona Eur, prima della giornata di oggi che sarà la prima vera interamente da romanista.
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