AS Roma

Finalmente Soulé: «Ho voluto la Roma più di ogni cosa»

Il neo-acquisto: «Ringrazio i tifosi per l'accoglienza. Li ripagherò dimostrando sul campo quello che so fare»

Matias Soulé

Matias Soulé (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Fabrizio Pastore
31 Luglio 2024 - 07:00

Adesso è finalmente ufficiale: Matias Soulé è un nuovo giocatore della Roma per 25,6 milioni più 4 di bonus variabili. Dopo il bagno di folla al suo arrivo a Fiumicino, le visite mediche di rito e la firma sul contratto, è arrivato l’annuncio. Non prima di qualche piccolo spoiler social da parte di Dybala: dall’immagine col posto accanto al suo in attesa di essere riempito nello spogliatoio; alla foto in coppia con il possibile erede e l’inequivocabile messaggio Bienvenido hermano. Poi è stata la volta della nota ufficiale del club. Nel segno del 18. Come l’orario di pubblicazione del comunicato. Come il numero di maglia scelto dall’argentino (col pensiero a un altro connazionale che a inizio millennio ha lasciato un segno indelebile nella Capitale). Come la stessa maglia Away intravista nel video di presentazione e che sarà lanciata da Roma e Adidas domani (1.8 sul calendario).
Entusiasmo alle stelle per lo stesso giocatore nelle prime parole rilasciate al sito del club. «Sono veramente contento. Ringrazio la famiglia Friedkin che ha fatto di tutto per portarmi, è un sogno per me essere qua. Mi hanno voluto, come anche io ho voluto essere qui. Ringrazio poi la mia famiglia, che è stata sempre vicino a me, la mia ragazza, tutti quelli che lavorano con me. Non vedo l’ora di cominciare». Non può mancare un riferimento all’accoglienza festosa dei tifosi giallorossi, domenica scorsa nello scalo romano. «È stato bellissimo, non me l’aspettavo. Pensavo ci fosse un po’ di gente, però non così. Non me lo sarei mai immaginato in vita mia».Il suo sorriso smagliante nel van della Roma, circondato da tanto affetto, è stato eloquente. Così come virale è diventata nel pieno della trattativa una sua foto di un po’ di tempo fa con Paredes e Dybala. «Li ho sentiti. Appena sono circolate le prime indiscrezioni che potevo venire, mi hanno parlato di tutto. Di come si sta bene qui e anch’io gli ho chiesto di tutto. Ogni giorno parlavamo di più, Paulo mi diceva: “Dai, ti aspetto qua. Ho il posto libero per te…”». Detto fatto, a Trigoria saranno uno accanto all’altro. Aspettative e responsabilità però non lo spaventano: «Se sono più apprezzato, mi piace di più. Dovrò ripagare la fiducia in campo, anche dei tifosi che mi aspettavano».
Matias è giovanissmo ma ha già collezionato 51 presenze in Serie A, grazie soprattutto alla stagione nel Frosinone, in cui è stato grande protagonista. «Veramente mi è servito tutto, ho imparato tanto con mister Difra, ringrazio lui e il ds Guido Angelozzi. Senza loro non sarei arrivato qua, non avrei avuto possibilità di giocare, mi hanno dato fiducia dal primo giorno». Mentre Ghisolfi trattava il suo acquisto con la Juventus proprietaria del cartellino, si è molto discusso sulla possibile posizione di Soulé. Una predilezione la esprime, ma senza precludersi altre strade: «A destra, sottopunta, do il meglio, ma anche da mezzala: sono un giocatore che può fare diversi ruoli». De Rossi lo ha voluto fortemente, c’è curiosità anche sulla collocazione tattica. «Ho valutato tutto prima di venire qui. Vedevo l’anno scorso la squadra come giocava, come l’ha cambiata da quando è arrivato, è stato veramente incredibile. Allenarmi con lui, che ha giocato anche in Argentina, parla un po’ di argentino e capisce bene tutte le cose, mi servirà tanto».
Le contrattazioni per portare l’attaccante nella Capitale sono state lunghe, quasi estenuanti. Per i tifosi come per lui, che ha rifiutato ogni altra possibile destinazione. Matias rivela come ha vissuto quel periodo di attesa: «Ci sono stati giorni che speravo arrivassero subito. Il mister, la società, quello che volevo di più era restare qua in Italia e venire alla Roma».
Ha scelto il numero 18, quello di Gabriel Batistuta. Come tutti i nuovi arrivati a Trigoria, anche Soulé ha avuto modo di toccare (rigorosamente con guanti d’ordinanza) la maglia storica del predecessore illustre. Una responsabilità in più, anche se il ragazzo allontana paragoni scomodi. «Mi hanno mandato un messaggio, mi hanno detto che ce l’aveva lui. Io ho scelto questa perché era libera ed è lo stesso numero che ho avuto la scorsa stagione a Frosinone, era il numero di mia nonna».
Ha voluto la squadra quanto la città, spesso scelta nelle foto social con la propria partner. Roma gli è entrata nel cuore prima ancora di venire a viverci. «L’ho conosciuta lo scorso anno - rivela - Ero a Frosinone, vicino, ho amato tanto di questa città. Almeno una volta a settimana venivo sempre, adesso vivere qua sarà bellissimo. È una città che mi piace molto».Il finale dell’intervista non può che essere riservato ai nuovi tifosi, ai quali si rivolge direttamente. «Vi ringrazio per l’accoglienza all’aeroporto, è stata bellissima per me, vi ringrazierò anche in campo dimostrando quello che so fare. Ci vediamo allo stadio. Daje Roma daje».

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