AS Roma

VIDEO - De Rossi: "Il risultato col Tolosa conta poco. Dybala può fare il falso 9"

Il tecnico dopo l'amichevole a Trigoria: "Stiamo lavorando intensamente, i nuovi ragazzi si stanno inserendo bene. Contiamo anche su Abraham e Bove"

PUBBLICATO DA La Redazione
28 Luglio 2024 - 00:05

Daniele De Rossi ha parlato al termine di Roma-Tolosa. Di seguito le parole rilasciate dall'allenatore giallorosso.

Questa è la sua prima preparazione estiva da allenatore. Quali sono sue sensazioni e su cosa si è basato tecnicamente?
“Le impressioni, le sensazioni non sono nulla di così diverso rispetto a quelle che avevo durante le preparazioni da calciatore. Si lavora forte, intensamente, non c’è mai la paura di arrivare o meno alla partita con la stanchezza addosso perché l’obiettivo è un altro. Stiamo facendo il ritiro qui a casa nostra, penso di averne fatti già 3-4 così da calciatore. Stiamo bene, sono belle sensazioni, è la prima esperienza da un certo punto di vista ma non c’è niente che mi ha colpito, è tutto molto normale. C’è grande affinità col mio staff, avevamo già iniziato a lavorare da settimane, avevamo pianificato tutto, nulla di sorprendente. Aspettiamo di avere qualche risposta in più nei prossimi giorni, per adesso ho chiesto ad un giocatore come stesse e mi ha detto “Come all’inizio, morto”. Ma è normale che sia cosi, non c’è nulla di sorprendente”.

Queste partite servono anche per prendere fiato e amalgamare il gruppo. Dal punto di vista tecnico Dybala schierato da “falso nueve” è un pensiero che lei ha in mente per il futuro o una soluzione figlia della situazione attuale della rosa?
“È anche dovuto al fatto che lui è stato fuori qualche giorno, e così anche Abraham per un piccolo acciacco, quindi non volendo fargli fare più di 45 minuti ho preferito alternarli, però secondo me è una soluzione visto che poi abbiamo l’idea in testa di prendere altri esterni che possano buttarsi alle spalle e che possano dialogare con lui quando si abbassa. Oggi poi ha anche cercato qualche volta la profondità, è un ruolo che secondo me lui può fare, a patto che la squadra si muova di conseguenza: se ci si aspetta che lui vada sempre in profondità o che faccia l’attaccante-boa sbagliamo a metterlo lì, se invece lo mettiamo in funzione del fatto che così possiamo avere un centrocampista, un trequartista o un esterno in più secondo me è una cosa molto interessante e da riprovare, anche perché ci dà molta più copertura sulle fasce facendoci inserire un giocatore in più di gamba”.

Visto che siamo in periodo di calciomercato, so di una sua chiamata con Mikautadze in cui ha chiesto al ragazzo di ricoprire diverse posizioni, mentre lui voleva giocare da attaccante puro. Si sente di non avere fatto abbastanza per portarlo a Roma?
“Io non devo parlare di giocatori di altre squadre, non so quanto sia corretto entrare nel merito della chiamata che abbiamo avuto. Perché la chiamata c’è stata, e il ragazzo ha dato un’impressione positiva, però non devo parlare di niente che non sia tattico o che riguardi il contenuto di quella chiamata”.

Parlando invece dei giocatori in rosa, Abraham è ancora un giocatore su cui si può puntare, pensando magari ad un’alternanza con il centravanti che verrà preso? Si può fare lo stesso discorso per Bove? Chiudendo sul mercato, oltre all’ipotetico acquisto di Soulé o di chi per lui, c’è l’idea di prendere un altro esterno? 
“Tammy è un giocatore forte della nostra rosa. Poi il mercato ti racconta che molte volte chi pensavi che sarebbe rimasto alla fine è andato via e chi credevi che sarebbe andato via poi è rimasto e ha fatto anche stagioni incredibili. Lui è un giocatore importante per noi, potrebbe avere e ha un ottimo mercato, perché si è ripreso. Io l’ho visto negli ultimi sei mesi, e l’ho visto rientrare da un infortunio molto grave, quindi so che quello che ho visto non è il vero Abraham. Ma è un giocatore su cui noi puntiamo assolutamente, non c’è nessun problema nel puntare sui giocatori forti e lo stesso vale per Edoardo Bove. Poi io valuto e parlo col Direttore quotidianamente, e vediamo quali sono le opportunità che può darci il mercato, e anche quelle che sono le richieste dei giocatori, perché a volte scalpitano e chiedono più spazio, e io lo capisco e devo accettarlo. Sui calciatori in entrata, vediamo, può succedere di tutto, ma poi per parlare delle entrate bisogna parlare delle uscite, delle opportunità che ti si presentano. È tutto molto complicato, legato. È un puzzle, alcune volte non importa cosa succede perché ti serve qualcosa e non importa il resto, altre invece vedi cosa succede nel mese di giugno, luglio o agosto e ne approfitti”.

Lo scorso anno ha guidato la rincorsa in campionato. Questa è la prima Roma che guiderà dall’inizio della stagione. In questo momento lei percepisce la squadra più vicina o più lontana rispetto alle formazioni che ha provato a rimontare la scorsa stagione?
“Adesso è troppo presto, un bilancio possiamo farlo magari verso il primo settembre, ma anche in quel momento sarà troppo presto, perché se il primo settembre dell’anno scorso mi avessi chiesto se mi sarei aspettato il Bologna sopra o sotto di noi ti avrei risposto sotto, perciò ci sono squadre che poi magari ti sorprendono e altre, come il Napoli nella passata stagione, che fanno peggio. Noi dobbiamo guardare il nostro percorso, nel percorso mio abbiamo fatto, tolta l’ultima giornata, 34 punti in 17 partite. È una media che non mi dispiace, ma che vogliamo migliorare, e stiamo lavorando con la società per portare ancora più qualità all’interno di questa squadra affinché migliorare questa media non sia troppo difficile. Fare un bilancio adesso sarebbe ingeneroso, è ovvio che mancano dei giocatori e che abbiamo delle posizioni da coprire, ma la sensazione è che verranno giocatori forti e che la squadra al primo settembre sarà forte. Prima arrivano meglio è, però il mercato è così, anche altre squadre magari non si sono mosse con tantissimi giocatori ma magari avevano bisogno di cambiare due/tre cose. L’anno prossimo secondo me noi dovremo cambiare molto di meno, è un percorso di due/tre anni e non si può programmare tutto subito, anche io magari vorrei 10 giocatori subito ma funziona così e bisogna avere pazienza, quello che vi assicuro è che la squadra sarà forte il primo di settembre, così come lo era l’anno scorso, e si seguirà il percorso di ringiovanimento che abbiamo pianificato”.

Ha chiesto gamba nelle caratteristiche e chiede pressione e recupero immediato come abbiamo visto in allenamento. C’è già abbastanza gamba adesso secondo lei? Vede già le pressioni che vorrebbe o magari si aspettava di vederle e non è ancora così?
“Le vedo, vedo che alcuni giocatori in allenamento hanno assimilato subito lo stimolo che cerco di dar loro. Oggi nei primi 15-20 minuti ho visto delle palle recuperate davanti molto bene, poi è chiaro che i ragazzi sono stanchi, due giorni fa li abbiamo spappolati. Ai miei tempi quando c’erano le partite si correva la mattina, perché queste partite servono, bisogna giocarle seriamente, ma poi il risultato non conta più di tanto, se vinci carichi un po’ la gente, se perdi si crea un po’ più di apprensione, ma noi stiamo lavorando sulla giusta strada e se oggi li avessi visti tutti andare a 2000 tutto il match mi sarei preoccupato perché vorrebbe dire che ad ottobre arriveremmo poi lessi”.

Un commento sui nuovi giocatori?
“I nuovi si stanno inserendo bene. Sono stanchi anche loro. I giovani della Primavera pure stanno andando bene, sono molto, molto forti”.

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