La Curva Sud asimmetrica
L’impianto sfrutterà l’inclinazione per dare più posti al cuore caldo del tifo. Una scelta estetica ma funzionale, sulla scia di quanto realizzato a Dortmund per il muro giallo
La curva più grande d’Europa. Così il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha presentato uno degli elementi che caratterizzerà il nuovo stadio della Roma a Pietralata. Un entusiasmo, quello del primo cittadino della Capitale che non ha mai nascosto la propria passione per i colori giallorossi, che nasce dalle immagini che tutti abbiamo potuto vedere e che presentano in effetti una Curva Sud come forse non avremmo nemmeno potuto immaginare. E che hanno lasciato tutti i tifosi con un senso di appagatezza, ma anche con la curiosità sui dettagli di questo settore, che da sempre è il cuore del tifo romanista. Su tutte proprio quella sulla capienza. Chiariamo da subito che numeri ufficiali non ce ne sono, e non ce ne saranno fino alla consegna del progetto definitivo dello stadio, al momento previsto per la fine di questo anno o poco oltre. Quello che sappiamo è che l’impianto avrà alla fine una capienza di circa 60.000 spettatori, forse poco di più. E sappiamo anche che per essere la curva più grande del vecchio continente bisogna superare il record attualmente detenuto dalla Südtribüne del Westfalenstadion. Il “muro giallo” del Borussia Dortmund conta infatti 24454 postazioni. Per superarlo la prossima Curva Sud deve ospitare almeno uno spettatore in più, quindi circa 24500. Il problema, se così vogliamo chiamarlo, sta nel fatto però che lo stadio di Dortmund ha una capienza complessiva di oltre 81000 posti. Come è possibile progettare una curva da 25 mila posti in uno stadio da 60 mila? A svelarci il segreto del progetto portato avanti dallo studio di architettura di Populous (già progettista degli stadi del Tottenham, dell’Arsenal, del nuovo Wembley, dello Yankee Stadium a New York, e del Wimbledon Centre Court tanto per fare degli esempi) sono proprio le immagini rese pubbliche mercoledì scorso dalla Roma e che trovate in questa pagina. Lo stadio si presenta (anche se non in modo evidente) asimmetrico, con il lato che ospiterà la Sud più alto e più profondo del resto dell’impianto.
Lo sviluppo della curva risulta poi con una inclinazione maggiore, proprio sulla scia di quanto realizzato da Dortmund. Anche qui l’effetto “muro” sembra essere stata non solo una scelta estetica, ma prima ancora funzionale a permettere una capienza così ampia. Infine, e questo è probabilmente l’aspetto meno evidente, la nuova curva sembra prendere una fetta ben più ampia di quella oggi occupata, assorbendo completamente lo spazio oggi riservato ai distinti, ed anzi andando anche ad occupare parte delle tribune. Insomma la nuova Curva Sud dovrebbe trovare i propri margini a partire dagli angoli del rettangolo di gioco. Il resto dell’impianto (Curva Nord compresa) si sviluppa con una inclinazione più morbida e sembra essere diviso in più blocchi, con un maggior respiro tra i vari settori. Uno sforzo ingegneristico considerevole, che sicuramente pesa sull’aumento dei costi di realizzazione dell’opera, saliti dai circa 530 inizialmente preventivati, agli attuali 960 milioni di euro.
Un esborso che sarà garantito dalla solidità finanziaria della famiglia Friedkin, altro elemento questo niente affatto scontato, e che descrive meglio di qualsiasi altra cosa le intenzioni della proprietà americana circa il futuro del club. Questo non significa ovviamente che non si ricorrerà a linee di credito con istituti bancari (e non) per la messa in opera dello stadio, ma che appunto a garanzia di tutto ci sarà il patrimonio della proprietà. Un atto d’amore, come timidamente sottolineato dal vice presidente Ryan Friedkin.
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