AS Roma

Taylor, lo scandalo in differita

401 giorni dopo il mondo si è accorto dell’inadeguatezza del fischietto inglese. A Budapest i romanisti avevano capito già tutto

Taylor durante Spagna-Germania

Taylor durante Spagna-Germania (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Gabriele Fasan
06 Luglio 2024 - 11:30

La carica dei 401. Tanti quanto i giorni che sono serviti al mainstream per scoprire lo scandalo-Taylor. Era il 31 maggio 2023 quando l’arbitro inglese senza capelli trasformava il sogno di milioni di romanisti in incubo. Riesumato ad ogni errore, ogni polemica, come quelle in occasione dei quarti di finale tra Spagna e Germania, con i padroni di casa di Euro2024 increduli davanti all’ennesima interpretazione inconcepibile del regolamento da parte di Anthony da Wythenshawe (Regno Unito). È servito un anno, nel quale per altro il fischietto, considerato dall’Uefa tra i migliori al mondo, si è confermato con prestazioni quasi sempre discusse sia in patria che nelle competizioni europee e ha manifestato una sorta di complesso di Edipo - forse anche figlio di Budapest - con il fallo di mano. Sembra ormai evidente che, assodato che svolga le normali visite oculistiche di rito annuali con risultati positivi, quando si entra in area di rigore egli immagini i difensori come soldatini sull’attenti (con tanto di mimo in mondovisione) anche se sbraccianti come fringuelli nel cielo.

Ci è voluto l’impeto nazional-populista per la Germania (la Germania, neanche l’Italietta!), condito certo pure da un senso di giustizia, per gridare allo scandalo. Con tutto il rispetto, fanno sorridere giornali, tv, commentatori, influencer e influenzati: tutti a scoprire l’acqua calda. In differita. Non è mai troppo tardi, per carità, ma anche no. A Budapest, però, furono i «maledetti rigori» e la «rabbia della Roma» e Mourinho, Don Chisciotte de noantri, era un aizzatore di folle che cercava alibi. Tanto che poi, anche per aver difeso i romanisti pur sopra le righe, ci ha rimesso il posto nel sistema italico. I romanisti, che invece avevano capito tutto, erano i soliti piagnoni.

Ma ora, paradossalmente, sapete che c’è? Non staremo mai dalla parte di Taylor, ma le sue responsabilità (che restano sempre minori rispetto a chi continua a mandarlo ad arbitrare) sembrano affievolirsi. E se è vero che il dono della pietà non è pietismo, non sarà troppo cotanto accanimento da moda del momento? Ora che tutto il mondo non spagnolo avrà finito di difendere i tedeschi, però, i romanisti stanno ricordando a tutto il mondo che non hanno bisogno degli indignati a gettone e che si difendono da soli da sempre. Tra romanisti. Come a Budapest, dove Don Chisciotte non era più spagnolo, ma portoghese.

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