Si fa la Roma, senza rumore: eppur si muove
La strategia comunicativa del silenzio non cambia, ma a Trigoria sta prendendo forma il futuro
Eppur si muove. Prosegue, senza fare troppo rumore, la lunga estate in casa Roma. La bella stagione è destinata, per forza di cose, a segnare il futuro a breve e lungo termine del club, all’alba di un progetto triennale che vede come protagonisti Daniele De Rossi in panchina e Florent Ghisolfi alla scrivania. Il tutto coordinato dalla Ceo Lina Souloukou, dirigente di punta chiamata al rapporto costante con i Friedkin.
E proprio dai proprietari della Roma - che attendono solo il via libera della federcalcio inglese per l’acquisizione dell’Everton - arriva la linea guida sul modus operandi da Lina in giù. Le mura di Trigoria in questi quasi quattro anni di presidenza texana si sono fatte più alte e spesse, lasciando pochissimo spazio a spifferi per l’esterno, se non quelli voluti dal club stesso. Un profilo basso dal punto di vista comunicativo, che fa da contraltare alle alte ambizioni testimoniate dalla mole di investimenti e dal tenore di determinati colpi messi a segno - Mourinho, Dybala e Lukaku i più significativi in questo senso.
Zero parole, tanti fatti. Non di certo una novità, ma l’elemento nuovo portato dall’estate 2024 è l’assenza - o il ritardo, se preferite - di comunicazioni anche ufficiali. Facciamo alcuni esempi. La campagna abbonamenti, che procede con numeri trionfali, è stata annunciata con un mese di ritardo rispetto all’anno scorso. La conferma di Ghisolfi in giallorosso è arrivata attraverso poche righe sul sito del club, al contrario del suo predecessore Pinto, il cui arrivo fu accompagnato dai virgolettati di Dan e Ryan, oltre che da una conferenza stampa di presentazione, convocata a Trigoria 9 giorni dopo il comunicato. Formalmente, tra sei giorni scadrà il contratto di Daniele De Rossi, che ha già rinnovato per i prossimi tre anni. Anche qui però, dopo l’annuncio del 18 aprile - giorno di Roma-Milan 2-1 - in cui veniva confermato l’accordo tra le parti, nessuna intervista, foto di rito o altro. La durata triennale, ad esempio, è confermata in via informale da tutti dentro il Bernardini, ma ufficialmente ancora nessuno lo ha scritto nero su bianco. Così come la meta del ritiro estivo, che la Roma come vi abbiamo raccontato disputerà ad inizio agosto al St. George’s Park di Burton in Inghilterra, ma sulle date precise ancora nessuna indicazione.
Insomma un immobilismo mediatico che da fuori può far riflettere, ma visto da dentro è la naturale conseguenza del momento della Roma. «C’è tanto lavoro da fare», ha detto qualche giorno fa Souloukou. Poco tempo per parlare.
A parlarne, della Roma, intanto ci pensa la macchina mediatica intorno a lei. Dai siti ai giornali, passando per le radio. E se a Trigoria regna il silenzio, dentro e fuori il raccordo c’è tanto rumore. Come per il mercato, ad esempio, con già 68 - numero aggiornato alla rassegna stampa di ieri - calciatori accostati alla Roma. L’unico acquisto ufficiale, ad oggi, è il numero 69, lo stesso che indossa sulla maglia: Angeliño. La verità però è che la sessione di trattative partirà, ufficialmente, tra una settimana e Ghisolfi l’ha già ampiamente impostata. Dopo aver chiuso il capitolo 30 giugno con la cessione di Belotti al Como - rispettando così i paletti Uefa per il settlement agreement - l’ex Nizza è pronto a regalare a De Rossi i rinforzi chiesti. DDR vuole cinque titolari: i due terzini, un centrocampista di gamba, un’ala e un centravanti. A questi poi si aggiungeranno elementi per puntellare la rosa. La Roma si muove, senza farsi sentire.
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