Lollo bravo, Nazionale e Capitano
Presente e futuro della Roma, è il punto fermo da cui ripartire. Per doti tecniche e senso d’appartenenza
Siamo certi che Attilio Ferraris IV non avrebbe nulla da ridire, sentendoci utilizzare quel trittico di aggettivi a lui riservati («bravo, Nazionale e Capitano») per parlare di Lorenzo Pellegrini. La Canzona di Testaccio descriveva così il primo Capitano della nostra storia, uno di quei figli di Roma, capitani e bandiere ricordati dalla Curva Sud nella celebre coreografia dell’11 gennaio 2015. Lollo, essendo ancora un ragazzo, e per di più in attività, non ha ancora raggiunto quell’aura di epica leggendaria degna del suo illustrissimo predecessore, ma di certo prosegue nel solco di quei romani e romanisti che è passato per De Sisti, Rocca, Di Bartolomei, Giannini, Totti e De Rossi.
Oggi il Capitano compie 28 anni, e li festeggia in terra tedesca - proprio lì dove Totti e De Rossi divennero campioni del Mondo nel 2006 - alla vigilia del big-match tra l’Italia e la Spagna. Li festeggia da numero 10 della Nazionale, lo stesso numero che indossava Totti nel torneo iridato di 18 anni fa. Dopo la buona prestazione contro la modesta Albania, adesso l’asticella si alza, e Lollo dovrà vedersela contro campioni del calibro di Rodri e Fabian Ruiz, tanto per citarne due. Niente paura, comunque: nelle ultime stagioni, Pellegrini ne ha affrontati, di avversari blasonati, in Italia e in Europa. E proprio le recenti performance nelle competizioni continentali gli hanno permesso di crescere e migliorarsi, come uomo e come calciatore.
Sette anni fa, il 30 giugno 2017, la Roma annunciava il suo ritorno a casa dopo l’apprendistato biennale al Sassuolo; da allora, Lorenzo di strada ne ha fatta, riuscendo anche nell’impresa di sollevare al cielo una coppa europea (primo capitano romano a riuscirci). La stagione che si è appena conclusa è stata caratterizzata da alti e bassi a livello individuale, ma l’arrivo di De Rossi in panchina ha coinciso con il suo miglior momento a livello di rendimento. In una rosa che necessita di rinforzi e che si prepara a salutare diversi calciatori, tra fine prestiti e contratti in scadenza, Pellegrini rappresenta un punto fermo: non solo Capitano e leader dello spogliatoio, ma anche giocatore tra i più tecnici attualmente in squadra. Sarà lui a dover trascinare la Roma, caricandosi sulle spalle oneri e onori assieme a mister De Rossi: loro due, autentiche bandiere, avranno il compito di “spiegare la Roma” ai nuovi e ai più giovani. Lollo lo espresse benissimo a parole, non troppo tempo fa: «La Roma non è uno scherzo, né un posto di passaggio: la Roma è la Roma. Non si spiega, si vive. Una delle mie più grandi motivazioni tutte le mattine, quando entro a Trigoria, è cercare di far capire ai miei compagni cosa voglia dire giocare nella Roma». Un compito non semplice, certo, ma che a 28 anni Lorenzo è ormai abituato ad assolvere.
Con 282 gare totali, Pellegrini occupa attualmente il ventunesimo posto nella classifica all-time delle presenze nella Roma: scavalcato da poco De Sisti (280), ora nel mirino c’è la top 20; per entrarci, bisogna scavalcare Candela a quota 289. Nomi che hanno fatto la storia di questo club. Come pure Lollo, del resto, «bravo, Nazionale e Capitano» al pari di quell’Attilio Ferraris IV che inaugurò la nostra storia, guidando per primo in campo i compagni con la fascia al braccio. Tanti auguri, Lorenzo!
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