La tre giorni di mister Dan, si fa la Roma
Friedkin fissa obiettivi e strategie del futuro. Riunioni fiume con De Rossi, Souloukou e Ghisolfi
Dan Friedkin, Lina Souloukou, Daniele De Rossi e Florent Ghisolfi, tutti seduti nella stessa stanza. Sul tavolo il futuro della Roma, a breve e lungo termine. Questa è stata la quotidianità a Trigoria negli ultimi tre giorni quando, alla già riunita trinità romanista al lavoro da settimane, si è aggiunto il presidente. Senza apparire né tantomeno rilasciare dichiarazioni, come nel suo stile che poi è ormai diventato anche lo stile del club, ma testimoniando con i fatti e, in questo caso, la presenza la sua vicinanza al destino della Roma. Mentre dentro e fuori il raccordo si rincorrono voci che lo vedrebbero disimpegnato e disinteressato alla Roma, Dan ha trascorso le sue ultime 72 ore dentro al Fulvio Bernardini. L’imprenditore ha analizzato in prima persona ogni questione in ballo, continuando anche ieri in collegamento da remoto con Ryan, la Ceo, De Rossi, Ghisolfi e Lombardo. Dallo stato attuale della rosa, alle esigenze per il mercato estivo. Dal progetto definitivo per lo stadio a Pietralata - che oggi ha subito lo stop ai rilievi, dovuta al ricorso su immobili di via degli Aromi 7, presentato dal Comitato del no e accolto in via cautelare dal tribunale civile di Roma - alla riorganizzazione interna di Trigoria - dopo l’addio alla sede di viale Tolstoj e con diversi contratti di dipendenti in scadenza tra pochi giorni. Dal riassetto societario al desiderio di andare sempre più incontro ai tifosi. Una full immersion dell’imprenditore texano, che non ha evidentemente l’intenzione di lasciare nulla al caso.
Ambizioni rinnovate
Il principale focus è, ovviamente, sulla prima squadra. Dan Friedkin, in una riunione durata tre ore con l’allenatore Daniele De Rossi, la Ceo Lina Souloukou e il nuovo responsabile dell’area tecnica - facente funzioni di direttore sportivo - Florent Ghisolfi, ha fissato gli obiettivi sportivi, cercando di individuare anche le nuove strategie da attuare per arrivare a dama.La necessità è quella di tornare a giocare la Champions League, passo fondamentale per poter pensare di tornare a competere per il vertice, anche in campionato. Per farlo, il club ha deciso di lasciare la via vecchia, quella di calciatori affermati - o presunti tali - da prendere a parametro zero o in prestito, per quella nuova, con acquisti a titolo definitivo. L’identikit dei giocatori da prendere è chiaro: giovani, affamati e che rappresentino un asset per la società nel futuro.
Ascendente bilancio
Un cambio di filosofia che aiuterà anche i conti a migliorare. Se da una parte infatti si tornerà a comprare cartellini, dall’altra si proverà ad abbattere un monte ingaggi troppo alto. Dal 1° luglio la Roma saluterà, allo stato attuale delle cose, 8 calciatori, tra fine prestiti e scadenze, rendendo il peso della rosa a bilancio più leggero di circa 55 milioni. Questo tesoretto, più finanziario che reale essendo formato da costi che verranno meno, andrà rinforzato dalla liquidità che Ghisolfi riuscirà a reperire dalle cessioni. Le uscite rappresentano le priorità attuali nell’operato di Florent che, senza ansie di plusvalenze da realizzare, proverà a monetizzare il più possibile. La somma dei due darà all’ex Nizza il budget da utilizzare sul mercato, dove si muoverà con Souloukou al suo fianco. Il futuro, sulla carta, è disegnato, ora è tempo di passare alla pratica.
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