Darboe: "De Rossi può aiutarmi molto, ma non abbiamo ancora parlato del futuro"
Il centrocampista giallorosso in prestito alla Sampdoria: "Alla Roma è appena arrivato Ghisolfi, penso sia giusto dare loro il tempo necessario per capire cosa fare"
Dalla rottura del crociato in amichevole con la maglia della Roma all'esperienza in prestito alla Sampdoria, Ebrima Darboe si racconta in esclusiva a Gianluca Di Marzio. Di seguito l'intervista.
Sull'infortunio.
"L’infortunio è arrivato nel momento più importante della mia carriera. Quando mi sono infortunato c’era la possibilità di andare a fare esperienza in un’altra squadra in Francia. Nel frattempo, ho iniziato il ritiro con la Roma ma nella seconda amichevole mi sono infortunato. È stato molto difficile… devo ringraziare i miei compagni e soprattutto la mia famiglia, perché mi sono stati vicini in un momento molto duro e mi hanno dato tanta forza".
L'esperienza al Lask Linz.
"Il LASK si era interessato a me e sembrava la squadra giusta per ripartire. Però non è andata benissimo. Qualche infortunio mi ha frenato, non ero ancora guarito del tutto. Anche se non è andata al meglio, è stata un’esperienza importante, mi è servita per crescere e ho imparato molto".
Il prestito alla Sampdoria.
“Quando ho saputo dell’interesse della Samp, con il mio staff abbiamo fatto di tutto per andare lì. Conoscevo già benissimo la squadra e da subito ero felice ed entusiasta di iniziare questa avventura. Per poter andare alla Samp ho anche rinunciato a una parte del mio stipendio”. Alla Samp ha anche trovato un vero e proprio “maestro”, Andrea Pirlo, da sempre un idolo e un modello per Ebrima: “Era uno dei miei idoli quando giocava. Mi sono subito trovato benissimo con lui come allenatore. Mi ha insegnato molto ed è stato veramente un onore essere allenato da uno dei migliori centrocampisti della storia del calcio. Da piccolo mi ero fatto una foto con lui e appena sono arrivato gliel’ho ricordato".
Sul futuro.
"De Rossi lo conosco da quando ero in Primavera, perché spesso mi allenavo con la prima squadra. L’ho sempre ammirato e abbiamo avuto sempre un ottimo rapporto. Mi ricordo di tutti gli allenamenti con lui… mi auguro di riuscire a fare anche solo una piccola parte di quello che ha fatto lui in carriera. Era un vero leader, un capitano. Quando noi giovani ci allenavamo con la prima squadra, lui era sempre pronto a darci consigli e a guidarci, ci aiutava a essere integrati nel gruppo. In campo abbiamo un ruolo simile, può sicuramente aiutarmi molto. Non ho ancora parlato con lui del mio futuro. Se mi dovesse chiamare, ascolterò con piacere i suoi pensieri. Alla Roma è appena arrivato Ghisolfi, penso sia giusto dare loro il tempo necessario per valutare cosa fare".
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