La stagione finisce in goleada
A segno Baldanzi, Abraham, Angeliño, Dybala e Azmoun. Roma con il 4-2-3-1 nel primo tempo e 3-5-2 nel secondo
Alzi la mano il romanista a cui non fa piacere che la Roma batta 5-2 al Milan. Certo, anche se gli spettatori sono stati quasi gli stessi, la vittoria del 18 aprile all’Olimpico valevole per i quarti di Europa League magari entusiasmò di più... Ieri è stata solo l’ultima partita della stagione, e si è giocata dall’altra parte del mondo, in Australia, per l’esattezza all’Optus Stadium di Perth, davanti a 56522 spettatori, con una certa rappresentanza di tifosi romanisti nel ricordo di Agostino Di Bartolomei, omaggiato da entrambe le squadre. È finita 5-2 anche perché alla Roma ha funzionato tutto e al Milan poco e niente. A segno Baldanzi (con la complicità di Sportiello), Theo Hernandez, Abraham, Angeliño, Okafor, Dybala (splendido gol, molto simile a quello segnato ai rossoneri nel già citato confronto europeo) e Azmoun, nella parte finale della gara a cui hanno preso parte tutti i “pischelli” dell’under 18 che De Rossi ha portato in Australia (dovendo rinunciare ai nazionali e ai ragazzi della Primavera impegnati nella sfortiunata finale scudetto di Firenze) con la sola eccezione del portierino Kehayov, classe 2007. Ma è rimasto a guardare dalla panchina anche Rick Karsdorp, probabilmente all’ultimo atto ufficiale con la maglia giallorossa. All’esordio tutta la nidiata 2006: sono entrati nella ripresa prima Feola e Nardozi, poi Della Rocca e Litti e infine Tumminelli, Mirra e Almaviva. In qualche modo per loro questa amichevole di fine stagione entrerà negli eventi più importanti della vita.
La partita si è giocata ovviamente su ritmi piuttosto bassi e in un’atmosfera decisamente amichevole (nessun ammonito dall’arbitro iraniano Faghani, affettuoso prima della partita col suo connazionale Azmoun). De Rossi è sceso in campo con un 4231 particolare, con quattro difensori centrali (di cui Smalling e Huijsen utilizzati nel vero ruolo, con Llorente a destra e Ndicka a sinistra), con Aouar e Bove davanti alla difesa, e un trio di trequartisti composto da Baldanzi, Dybala e Angeliño alle spalle dell’unica punta Abraham. Bonera, sostituto per questa partita di Pioli al quale è stata risparmiata la trasferta dopo l’addio, ha risposto con il consueto 433 con la particolarità di schierare quattro terzini, di cui due in difesa Calabria e Theo Hernandez, e due in attacco, Florenzi e il promettentissimo Jimenez (classe 2005) davanti, con Gabbia e Kalulu in difesa, Reijnders, Adli e Pobega a metà campo e Giroud davanti. Dopo qualche schermaglia iniziale, su un terreno decisamente gibboso a complicare ogni manovra e forse qualche parata, ha sbloccato il risultato Baldanzi con un sinistro resistibile su cui Sportiello ha decisamente sbagliato intervento. Poco dopo ha pareggiato Theo Hernandez con una delle due prodezze della serata (sinistro al volo di esterno collo ad incrociare da fuori area) prima del 2-1 di Abraham a fine primo tempo, con una gran girata di prima su assist di Angeliño, tenuto in gioco da Florenzi (ingiustificate le proteste dei rossoneri).
Nella ripresa il Milan ha cambiato faccia con sei cambi, mentre De Rossi ha inserito Boer (bravissimo a deviare subito sul palo un bel tiro di Okafor) e Azmoun per Tammy. Al 9’ Angeliño ha realizzato il gol del 3-1 con un bel sinistro leggermente deviato da Tomori, subito dopo Okafor ha fatto tutto da solo e ha trovato il gol del 2-3. Poi è salito in cattedra Dybala, al 12’: Paulo ha calciato direttamente in porta da calcio d’angolo, Nava ha respinto, la palla è tornata all’argentino che si è accentrato e ha calciato in maniera molto simile a quella che valse il gol del 2-0 all’Olimpico. E dopo la girandola dei cambi è arrivato anche il definitivo 5-2 di Azmoun, un bel diagonale di destro dopo una bella serpentina in mezzo agli avversari.
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