AS Roma

Un solo obbligo: alzare l'asticella

Per il terzo anno di fila, chiudiamo a quota 63, con una media-punti per gara di 1,65. Nelle ultime sei stagioni, però, per la Champions è servito almeno un 1,78

La Roma in campo a Empoli

La Roma in campo a Empoli (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Lorenzo Latini
28 Maggio 2024 - 08:21

Una stagione già di per sé tormentata si è chiusa nel peggiore dei modi domenica a Empoli: già Atalanta-Torino aveva posto una pietra tombale sulle ambizioni Champions della Roma; poi è arrivata la brutta prestazione contro i toscani che ha fatto (giustamente) infuriare Daniele De Rossi. Per il terzo anno di fila, i giallorossi chiudono il loro campionato a quota 63 punti, e per il sesto anno consecutivo non prenderanno parte alla massima competizione continentale per club: un digiuno così lungo non si era verificato, da quando la Roma ha disputato la Champions 2001-02 da Campione d’Italia.

Non è bastata la rincorsa messa in atto con l’arrivo di De Rossi: un girone d’andata disastroso e il tracollo nel finale di stagione hanno reso vani gli ottimi risultati conseguiti tra gennaio e l’inizio di aprile. Troppo pochi gli 8 punti raccolti nelle ultime 7 giornate: il tour de force tra campionato ed Europa League ha messo fine alle ambizioni di gloria della Roma, che la prossima stagione tenterà di nuovo l’assalto alla finale (in programma a Bilbao) e contestualmente alla qualificazione per l’edizione 2025-26 della Champions. La media-punti per partita ottenuta dal 2021-22 in poi in campionato è di 1,65: non abbastanza, per ambire alla coppa dalle grandi orecchie. Quest’anno, con anche il quinto posto utile per qualificarsi, al Bologna è servito comunque un 1,78 per farcela. La soglia si è persino abbassata nelle ultime stagioni, se si tiene conto che nel 2019-20 e nel 2020-21 le quarte in classifica (rispettivamente Lazio e Juventus) chiusero a 78 punti, con una media per gara di 2,05.  Se nel 2019-20 (la stagione interrotta dal Covid e poi ripresa, per capirci) la Roma di Fonseca ripartì bene dopo il lockdown, raccogliendo 70 punti (miglior risultato dell’ultimo quinquennio), senza però centrare il quarto posto; l’anno seguente ne raccolse 62, chiudendo in settima posizione, a pari merito con il Sassuolo, e qualificandosi alla Conference League poi vinta sotto la guida di Mourinho.

In generale, dal 2018-19 in poi, la “quota Champions” si è sempre aggirata attorno ai 70 punti, con una media per gara di 1,84, ma non sempre è stata sufficiente. In generale, l’andamento tenuto dalla Roma con De Rossi è in linea con quest’asticella immaginaria: sotto la guida di DDR i giallorossi hanno ottenuto 34 punti in 18 giornate (con Mourinho ne erano arrivati 29 in 20 turni), facendo registrare una media di 1,88. Purtroppo ha pesato un girone d’andata a dir poco disastroso e un finale di stagione molto deludente. Il primo passo per alzare l’asticella in futuro è proprio questo: dare finalmente continuità a un rendimento che negli ultimi anni è stato fin troppo altalenante, quantomeno in campionato.

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