Bryan l’onnipresente, agganciato De Sisti: "Se lo merita"
Primo della rosa per gare e minuti nel 2023-24. Raggiunte 279 presenze. Parla "Picchio": "Calciatore esemplare"
Da quando è arrivato a Roma, nell’estate del 2018, nessuno ha giocato più di lui in giallorosso: Bryan Cristante si conferma un elemento imprescindibile nella rosa della Roma, a prescindere da quale allenatore ci fosse in panchina. Di Francesco, Ranieri, Paulo Fonseca, Mourinho e ora De Rossi: tutti hanno puntato sul centrocampista friulano, mettendolo al centro del progetto e al centro del campo. E lui, pur con dei fisiologici alti e bassi, ha risposto presente: mettendo sempre la Roma al primo posto e dimostrando un attaccamento alla maglia che sa di calcio di altri tempi.
Nessuno come lui
Ancor prima di disputare l’ultima di campionato, Bryan è già risultato il calciatore giallorosso con più presenze e più minuti nel 2023-24: 51 le gare disputate, che fanno di lui l’unico romanista capace di scavallare quota 50. Mancini è a 48, Lukaku ed El Shaarawy a 47, Paredes a 49 ma salterà per squalifica la trasferta del Castellani. Non solo: Cristante spicca anche in termini di minuti disputati; soltanto in 5 occasioni è stato sostituito o è subentrato, per il resto sempre 90’ (più supplementari nel caso di Roma-Feyenoord). Il totale fa 4.449’, in attesa di Empoli, dove è assai probabile che l’ex atalantino sia titolare: sono all’incirca 500’ più di Mancini, 550’ più di Lukaku, 600’ più di Paredes, giusto per citare alcuni dei “titolarissimi” di questa stagione.
Il dato relativo al minutaggio di Bryan stupisce anche in relazione agli altri calciatori di Serie A: il romanista, con 3.474’, è settimo nella classifica degli stakanovisti, con le primissime posizioni appannaggio principalmente dei portieri. Gli unici calciatori di movimento ad aver collezionato più minuti di Cristante in questo campionato sono Luperto dell’Empoli (3.605’) e Bremer della Juventus (3.485’); gli altri sono gli estremi difensori Montipò, Falcone, Martinez e Milinkovic-Savic. Numeri che testimoniano l’eccezionale tenuta fisica del numero 4, autore di una buonissima stagione a livello individuale nel ruolo di mezzala, con qualche apparizione da regista o da centrale difensivo. Numeri, quelli appena citati, che hanno permesso a Bryan di diventare un pezzo di storia della Roma dopo appena sei stagioni.
Il traguardo
Domenica scorsa contro il Genoa Cristante ha infatti raggiunto quota 279 presenze con la Roma, agganciando Alessandro Florenzi, ma soprattutto Giancarlo De Sisti nella classifica all-time dei più fedeli in maglia giallorossa. A “Picchio”, in un calcio d’altri tempi, con molte meno partite, furono necessari dieci anni per raggiungere quella cifra; a Florenzi ne bastarono sette e mezzo. Bryan ha bruciato le tappe: Cristante, del resto, fa rima con costante. In questi anni, assieme a Lorenzo Pellegrini e a pochi altri, è stato la vera costante di una Roma che ha cambiato tecnici, calciatori, dirigenti e persino proprietà. Lui, dal 2018, è sempre lì, a impostare e contrastare in mezzo al campo: domani giocherà la gara numero 280 in giallorosso, poi si concentrerà sugli Europei. Poi persino il soldato Bryan si godrà un po’ di riposo.
De Sisti lo incorona
«Chiedermi cosa ne penso di Cristante è come, lo dico alla romana, chiede a ‘n imbriacone si je piace er vino!». Giancarlo De Sisti, in arte “Picchio” sceglie l’ironia tipicamente romana per dire la sua a proposito del centrocampista giallorosso, che proprio domenica scorsa lo ha raggiunto a quota 279 presenze, al 21° posto nella classifica all-time della Roma. Intervistato telefonicamente, De Sisti non nasconde la sua ammirazione nei confronti del numero 4 e il suo apprezzamento per le doti non solo tecnico-tattiche, ma anche umane di Cristante: «Passo dopo passo, partita dopo partita, si è conquistato uno spazio importante nella Roma, dimostrando grande attaccamento alla maglia. Si tratta di un ragazzo con una grande abnegazione, che ha avuto sempre un rendimento medio-alto. Merita un plauso per quello che ha fatto finora e, spero, anche per quello che farà».
Da Cristante a De Rossi, un figlio di Roma, capitano e bandiera proprio come Picchio: non a caso, entrambi i loro volti campeggiavano nelle celebre coreografia della Curva Sud in occasione del derby dell’11 gennaio 2015. Inevitabile una domanda sul tecnico che ha sostituito Mourinho alla guida della Roma: «Daniele è un idolo - dice De Sisti - che incarna a tutti gli effetti il romanismo. Questa è la sua vita: si tratta di qualcosa che tira in ballo i sentimenti, perché vive intensamente la Roma. Diventarne l’allenatore per lui è una grandissima occasione, perciò ritengo che sia stata la scelta giusta affidargli la panchina».
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