La Roma in Champions League dà vantaggi per tutti
L'Atalanta guadagnerebbe di più dalla Lega, ma con sei squadre in Champions i benefici sono maggiori
Gli introiti della Champions League, tra premi partecipazione, diritti televisivi e bonus sono diventati di cruciale importanza nel panorama calcistico internazionale. Per molte squadre la qualificazione alla massima competizione Europea rappresenta un vero e proprio crocevia stagionale per progettare il futuro e costruire una squadra in grado di restare competitiva negli anni. Nello specifico, in Italia, quest’anno è ancora viva la possibilità storica di portare addirittura 6 squadre in Champions League grazie al coefficente stagionale e alla vittoria dell’Atalanta in Europa League. Certo, per far sì che ciò accada c’è bisogno che l’Atalanta mantenga la quinta posizione e che non vada oltre e qualora questo dovesse accadere la Roma andrebbe in Champions League. Viene da sé allora chiedersi cosa accadrebbe in termini di ripartizione dei diritti tv, e quanto la qualificazione della Roma potrebbe dare fastidio alle 5 già qualificate.
Nuova Champions, nuove regole
Il montepremi totale della nuova Champions sarà di 2,437 miliardi di euro: il 27,5% del bottino sarà destinato alle quote di partenza, con ciascun club che incasserà 18,62 milioni di euro. Il 37.5% sarà destinato ai premi per i risultati ottenuti nella competizione ed il restante 35% formerà il “value”, un nuovo pilastro che racchiude in sé e combina ranking storico e market pool. Nella ripartizione dei diritti televisivi questo value gioca un ruolo importante. Fino allo scorso anno, con il market pool classico, ad ogni paese veniva destinata una cifra prestabilita da dividere per il numero delle partecipanti. In questo contesto, avere 4 squadre o 6 a spartirsi la torta avrebbe fatto tutta la differenza del mondo ma dal prossimo anno, con il value, non sarà più così.
Come funziona il value
Il Value sarà diviso in due parti e nella ripartizione del denaro non sarà rilevante la presenza di più o meno squadre di uno stesso paese. La prima è la parte “non Europea”, che sarà distribuita ai club in base al loro ranking storico/decennale. La seconda detta “Europea”, terrà conto della media di due classifiche - di 36 squadre entrambe, visto che le partecipanti sono 36 - diverse: una dipenderà dal valore di mercato televisivo del paese l’altra dal ranking Uefa delle squadre degli ultimi 5 anni. Per chiarezza facciamo un esempio: Se l’Italia fosse il primo mercato televisivo, le 5 italiane già qualificate verrebbero classificate dalla prima alla quinta posizione sulla base di un calcolo che tiene conto delle partecipazioni ai gironi nelle competizioni Uefa delle 5 stagioni precedenti. Se la Germania fosse il secondo mercato televisivo, le 5 qualificate tedesche verrebbero classificate dalla sesta alla decima secondo lo stesso criterio e così via, fino ad avere una classifica di 36 squadre. Dall’altra parte avremmo invece un’altra classifica, sempre di 36 squadre, posizionate come dicevamo per ranking Uefa. Il “value Europeo” adesso stilerà la classifica definitiva facendo la media dei posizionamenti nelle due classifiche, quindi se una squadra è prima in una e terza nell’altra avrà una media di due punti nella classifica generale. Chiaramente, più è bassa la media che esce da queste due classifiche più sarà alta la posizione nella classifica definitiva. Che ci siano 2,3,4,5 o 6 italiane dunque non ha alcuna rilevanza nella ripartizione dei diritti delle italiane stesse. Tale dinamica fa sì che se anche la Roma dovesse finire sopra l’Atalanta in questi ranking andrebbe a guadagnare circa un milione in più, nulla quindi di trascendentale. In sintesi l’eventuale presenza della Roma non andrebbe ad avere un impatto in quanto italiana in più perché la dinamica della spartizione della torta tra connazionali non c’è più. Inoltre, tutto il sistema calcio italiano potrebbe avere dei vantaggi nell’avere la sesta italiana in Champions considerando che aiuterebbe - concorrenti al posto Champions incluse - ad avere il quinto slot anche il prossimo anno.
I diritti televisivi della Lega Serie A
Per quanto riguarda la spartizione dei diritti televisivi della nuova Champions Leage quindi, al massimo potrebbe ballare un milioncino che, ripetiamo, comunque non dipende dalla presenza di un’italiana o meno in Champions. Rimane comunque da considerare anche il discorso legato al piazzamento in campionato. La Lega Serie A offre un premio in denaro a tutte le squadre del campionato in relazione al loro piazzamento, aumentando di due milione il premio stesso quando si sale di posizione. Se l’Atalanta infatti dal quinto posto dovesse chiudere al terzo, guadagnerebbe 4 milioni in più avendo scavalcato due posizioni in classifica.
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