Tra idee, scadenze e prestiti: quanto lavoro attende Ghisolfi
Diversi i ruoli sui quali urge intervenire, molti i giocatori in prestito che a breve lasceranno Trigoria insieme, forse, a quelli in scadenza di contratto
Siamo all'alba di una nuova era. Da Pinto a Mourinho, ecco il momento di Ghisolfi e De Rossi. Un duo giovane ma ambizioso, pronto per costruire la Roma che verrà. In sinergia dovranno delineare il nuovo progetto tecnico che caratterizzerà il futuro prossimo dei giallorossi. Dunque, oltre che con gli acquisti il direttore sportivo dovrà necessariamente (e urgentemente) fare i conti anche con i contratti in scadenza, con gli eventuali riscatti e con tutti quei tesserati che torneranno a Trigoria dopo essere stati mandati in prestito dalla precedente gestione tecnica.
Gli unici due giocatori il cui contratto scadrà il prossimo 30 giugno sono Rui Patricio e Leonardo Spinazzola: per il primo l'addio è quasi una certezza, per il secondo la situazione non è ancora stata definita. A mettere in discussione la permanenza del terzino giallorosso, alla Roma dalla stagione 2019/2020, sono soprattutto i tanti infortuni e la discontinuità di rendimento. Tuttavia, va considerato anche il fatto che, nel caso di mancato rinnovo, il club lo perderebbe a parametro 0, seppur risparmiando diversi milioni visto il peso del suo cartellino a bilancio.
Da tenere in conto sono anche le situazioni di Rick Karsdorp e Nicola Zalewski, entrambi legati al club fino al termine della prossima stagione. Il futuro dell'olandese - che sta peraltro vivendo un momento difficile, e in panchina, a seguito delle critiche arrivate dopo il clamoroso errore nell'andata della semifinale di Europa League contro il Bayer Leverkusen - sarà lontano dalla Capitale. Cederlo a titolo definitivo sarebbe ovviamente la soluzione migliore per entrambe le parti, ma non è da escludere una sua partenza in prestito qualora questa fosse l'unica opzione percorribile. Diversa la situazione di Zalewski, cresciuto nel vivaio della Roma e visto come esterno alto dall'attuale tecnico. Non è detto che non si decida, in accordo a un progetto che a quanto pare dovrebbe puntare anche sulla (ri)valorizzazione dei giovani, di tenerlo in rosa per provare a far fruttare quelle qualità tecniche che, soprattutto nel primo anno mourinhano e con la nazionale polacca, il classe 2002 ha indubbiamente messo in mostra.
Per quanto riguarda i giocatori ceduti in prestito, a tornare a Trigoria quest'estate saranno Belotti (Fiorentina), Kumbulla (Sassuolo), Solbakken (Urawa Reds), Darboe (Sampdoria), Shomurodov (Cagliari) e Mastrantonio (Pro Vercelli). A parte l'attaccante ex Toro, il cui contratto con la Roma scadrà il 30 giugno 2025, tutti gli altri saranno legati al club per le prossime due o tre stagioni: Darboe, Shomurodov e Mastrantonio fino al 2026, Kumbulla e Solbakken addirittura fino al 2027. Si potrebbe dire che è su questo fronte che si gioca una buona fetta del mercato giallorosso, con la Roma che vorrebbe capitalizzare quanto più possibile le cessioni dei sopracitati. Ma è probabile che per alcuni di essi, si spera non tutti, si dovrà ancora una volta scendere al compromesso della cessione a titolo temporaneo.
Vi è infine il capitolo sulla scadenza dei prestiti a favore della Roma. Anche qui si contano sei giocatori: Lukaku, Angeliño, Azmoun, Llorente, Kristensen, Huijsen e Renato Sanches. Per Big Rom il Chelsea chiede circa 40 milioni di euro. Una cifra molto alta, ma che potrebbe essere almeno in parte finanziata, nel caso si decidesse di puntare ancora su di lui (21 gol in 46 partite), attraverso una cessione "pregiata" (Abraham?). I due spagnoli, Llorente e Angeliño, dovrebbero restare a Trigoria: il terzino, apprezzato da De Rossi e ritenuto affidabile in entrambe le fasi, ha un riscatto fissato a 5 milioni, mentre resta da concordare con il Leeds la cifra per far sì che il difensore centrale continui a vestire la maglia giallorossa.
Difficile invece l'acquisto a titolo definitivo di Azmoun (per il quale il Leverkusen chiede 12,5 milioni), Kristensen (arrivato in prestito secco, dunque il costo del cartellino andrebbe eventualmente discusso) e Huijsen. Quest'ultimo risulta ultimamente poco impiegato da De Rossi, ma in ogni caso i margini di crescita restano importanti (motivo per cui la Juventus potrebbe decidere di cederlo soltanto a cifre da capogiro). Renato Sanches ha già fatto le valigie: l'obbligo di riscatto era stato dal Psg fissato a 11 milioni nel caso in cui il centrocampista avesse raggiunto il 55% delle presenze, a 14 se fosse arrivato al 75%. Quante partite, tra campionato e coppe, ha giocato in tutta la stagione? Dodici.
Alla luce di ciò, il lavoro che attende la proprietà non è evidentemente dei più semplici. Ma l'intenzione di De Rossi, ribadita a più riprese, è chiara: la Roma, da troppo tempo bloccata al sesto posto, deve tornare in Champions e iniziare a mettere anche sui campi nazionali la stessa fame di vittoria vista su quelli europei. Per farlo si deve passare da una rivoluzione che renda la rosa più lunga e affidabile, in termini di qualità e soprattutto di quantità. La palla ora passa a Ghisolfi.
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