AS Roma

L’Olimpico col cuore. La scena è soprattutto per Strootman

La Roma chiude virtualmente il suo campionato: è sesta. Il pubblico non fa festa, ma ringrazia la squadra

Kevin Strootman ringrazia il pubblico giallorosso

Kevin Strootman ringrazia il pubblico giallorosso (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Gabriele Fasan
20 Maggio 2024 - 08:34

Sofferenza e cuore. Oltre il dovuto, forse. Per una squadra che in una stagione logorante è andata oltre le sue «limitazioni» (cit.) e si è presa il suo atavico e amaro posto: il sesto. Una vittoria arrivata in dieci uomini per la follia in comproprietà Manganiello-Paredes, usando tutte le armi possibili, anche un Dybala a un quarto di servizio. Ora tutti potranno riposare davvero. È finita con la squadra in campo con le famiglie per il saluto al pubblico con il giro di campo. Ma con un protagonista particolare: Kevin Strootman. A cui la Roma ha lasciato la scena subito dopo la fine della gara per prendersi l’applauso alla carriera dello stadio e in particolar modo della “sua” curva Sud. Emozioni e nostalgia iniziate già prima del match durante il riscaldamento: «Roma non dimentica», ha urlato lo speaker dell’Olimpico prima di “presentare” durante il riscaldamento il genoano ex romanista. Ovazione del pubblico, con la “lavatrice” olandese che ha salutato e ringraziato. Con quella mano sul cuore al momento della sostituzione 67’ e alla fine delle ostilità.

Una serata d’emozioni per i 67.334 dell’Olimpico che ieri ha superato il record assoluto da quanto è stato effettuato l’ultimo restiyling dell’impianto del Foro Italico, appartenente a Roma-Feyenoord. Sensazioni da ultimo giorno di scuola, prima che arrivi già la nostalgia della propria squadra del cuore e del meritato riposo per i tifosi che hanno riempito ogni benedetta partita lo stadio.

Prima del fischio di inizio, poi, ancora una volta giocatore del mese, Paulo Dybala è stato premiato da Lina Soloukou. Poco importa se la stagione si è conclusa fallendo l’obiettivo (salvo clamorosi incastri astrali tra Bergamo, Dublino e Leverkusen). La Sud, in ogni caso, non bada ai bilanci, e ha intonato un coro chiaro contro i nerazzurri allenati da Gasperini. Salutata anche la Lazio, già superata in classifica.

Qualche disappunto tradotto in fischi sparsi all’intervallo, per una Roma padrona del gioco ma spuntata e imprecisa, troppe volte da io vorrei ma non posso. Per fortuna dei giallorossi, però, il cuore ha prevalso e al termine dell’incontro il “campionato” è finito. Ci ha pensato Lukaku, salutato con un’ovazione nel momento del cambio forse all’ultimo gol in giallorosso e all’utlima partita (sarà squalificato per l’ultima formalità di Empoli). Forse, perché ora ci sarà tempo per De Rossi per dedicare pensieri al futuro e non solo il 5%, come fatto finora.

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