Chiamatelo Mister Futuro: Dan si affida a De Rossi
A breve arriverà la firma sul triennale, Daniele intanto pianifica
«Sempre e per sempre, dalla stessa parte, mi troverai». Ce l’aveva fatto già capire il 26 maggio 2019, inserendo questa magnifica canzone di Francesco De Gregori tra i 10 brani da far risuonare dentro l’Olimpico, mentre al termine di Roma-Parma faceva il suo giro di campo per l’ultima volta da giocatore. Daniele De Rossi è rimasto sempre dalla stessa parte, quella della Roma, e non potrebbe essere altrimenti, per la sua natura da tifoso. Anche la sua carriera però, da calciatore prima e allenatore poi, è indissolubilmente legata a questi due colori e a queste quattro lettere.
Lo sarà, sicuramente, anche nel prossimo futuro, visto l’accordo per il rinnovo contrattuale, annunciato qualche settimana fa dai Friedkin, ma non ancora ufficializzato, né tantomeno firmato. Arriverà presto il momento delle sigle a favore di camera, con dettagli e durata, che sarà triennale, ma a Daniele per scegliere ancora la Roma è bastata una stretta di mano. A gennaio, quando l’idea di sostituire uno come José Mourinho non l’ha spaventato, come ad aprile, quando per i risultati raccolti Dan e Ryan gli hanno proposto il prolungamento, mentre veniva corteggiato da mezza Italia. Risultati che ora sembrano così lontani, in un calcio frenetico e con pareri strettamente legati agli eventi più recenti ma, al netto delle oggettive difficoltà dell’ultimo mese, il passo di marcia della Roma in Serie A con De Rossi in panchina è da 1,94 punti a partita - che, se proiettata su una stagione intera, dà come risultato 74 punti e il terzo posto. A questo c’è da aggiungere, ovviamente, il cammino in coppa, con le eliminazioni ai danni di Feyenoord, Brighton e Milan, prima di arrendersi ad un passo dalla finale al cospetto dell’imbattuto Bayer Leverkusen.
Un rendimento che, come detto, ha convinto la proprietà a puntare ancora su di lui, affidandogli le chiavi del progetto tecnico e ascoltandolo, nei costanti colloqui dal vivo e telefonici, durante i quali a De Rossi è stato anche chiesto un parere per la scelta del direttore sportivo. Ghisolfi non rientrava tra i due nomi fatti da Daniele, ma la Souloukou e i Friedkin sono convinti che sia l’uomo giusto e presto inizieranno a collaborare, per costruire il domani della Roma. Un domani che passa anche dall’oggi e dal sesto posto da difendere.
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