AS Roma

C'è Ghisolfi, da Nizza con clamore

Introverso e poco incline alla mediaticità: da Openda a Farioli, tante le sue intuizioni di successo

Florient Ghisolfi

Florient Ghisolfi (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Andrea Di Carlo
17 Maggio 2024 - 07:00

Siamo ai dettagli, così si scrive. E un po’ viene da sorridere a pensare che siano firme e annuncio a mancare. E l’accordo, sostanzialmente raggiunto, non trova ancora conferme a Trigoria ma, al contempo, non c’è alcuna traccia di smentita. In Francia, invece, non hanno più alcun dubbio: Florent Ghisolfi sarà il nuovo direttore sportivo della Roma. Il dirigente da settimane ha informato il Nizza della proposta giallorossa e, da quanto ci risulta, la sua operatività all’interno del club si è di molto ridotta nelle ultime settimane. L’Europa League è stata raggiunta, alcuni rinnovi di contratto (Dante su tutti) sono rimasti in sospeso e i rapporti con Farioli (ormai diretto all’Ajax) interrotti da giorni. Segnale inconfutabile di un’uscita imminente. Ulteriore conferma arriva anche dalla scelta del suo successore, anticipata da L’Equipe: sarà Grégory Lorenzi del Brest a prendere il suo posto. Se tre indizi fanno una prova, qui ormai non c’è più margine per avere grossi dubbi sul futuro, a tinte giallorosse, che lo attende.

Il profilo

Nato ad Aubagne, nella zona sud della Francia, il 28 febbraio 1985, dopo una vita da calciatore che si è consumata tra Bastia e Reims, ha iniziato il suo percorso tra panchine e scrivanie, dal ruolo di vice al Reims e al Lorient, anche nel PSG femminile, fino al Lens. Lì ha iniziato a scrivere la sua storia, riportando in Champions League la squadra giallorossa. Poi il Nizza, l’intuizione di affidare al giovane Farioli la panchina e ora la grande opportunità dopo la chiamata dei Friedkin, a seguito di due colloqui andati in scena con la CEO Lina Souloukou. Ma andiamo con ordine, su quanto raccolto sul giovane dirigente francese. 

Cosa dicono di lui

«Non risponde mai al telefono, è uno che difficilmente ha rapporti con la stampa». Il profilo è perfettamente in linea con lo standard dei Friedkin, che puntano sulla riservatezza come biglietto da visita. E non si discosta troppo dal profilo di Tiago Pinto, altro dirigente che poco amava concedersi alla stampa nella sua avventura portoghese con il Benfica, tendenza che di certo non ha perso a Roma. E quindi, non avendo, di fatto, legato molto con la stampa francese, non stupiscono certi racconti che arrivano da Nizza, non esattamente positivi sul giovane dirigente. C’è chi gli rimprovera una gestione troppo morbida dello spogliatoio, chi di aver sbagliato il tempismo di alcuni acquisti, viste le difficoltà del Nizza in difesa, tra centrali e terzini, e infine di non aver mantenuto, in alcune occasioni, buoni rapporti con i dirigenti delle altre squadre della Ligue1. Curioso il caso legato a Cahuzac, figura che voleva affiancare a Farioli, ma invisa alla tifoseria nizzarda per le sue origine corse.

Cosa aspettarsi

Ma non tutte le referenze sono negative, anzi. Abile scout, in grado di scovare in giro per l’Europa profili come Fofana, Clauss, Danso e Openda, e ambizioso dirigente in grado di portare Lens e Nizza dove in pochi pensavano potessero arrivare. Animo coraggioso nel puntare su tecnici giovani e promettenti. Avrà il compito di ricostruire la Roma, al fianco di Daniele De Rossi.
Buon lavoro, Florent.

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