Cerniera logorata
Cristante, Pellegrini e Paredes tirano la carretta da inizio stagione: 137 presenze in tre. Bove in calo nella gestione De Rossi. Aouar ha deluso con entrambi i tecnici, appena 260’ per Sanches
Riposo, questo sconosciuto. Non c’è pausa per i tre centrocampisti titolari della Roma. Anzi, titolarissimi. Perché al di là di infortuni e squalifiche, il trio formato da Cristante, Paredes e Pellegrini non è mai stato messo in discussione. Troppo importanti i rispettivi contributi - tecnici, tattici e caratteriali - per farlo; troppo poco affidabili le alternative, con l’eccezione (saltuaria) di Bove. Aouar ha deluso con entrambe le gestioni tecniche avvicendate sulla panchina giallorossa. Renato Sanches è invece ormai diventato una sorta di desaparecido, con i suoi soli 260 minuti complessivi in campo in tutto l’arco della stagione. Lo stesso numero 52 - tanto in auge con Mourinho al punto da collezionare 1.651 minuti dei 2.446 totali fino a metà gennaio - negli ultimi mesi non sta però vivendo la sua fase di maggiore brillantezza. Con la naturale conseguenza che le opzioni per la mediana se possibile sono ulteriormente diminuite, proprio nel periodo in cui c’era più necessità di far ruotare le formazioni con tanti impegni ravvicinati e di alto livello.
A Bergamo la situazione è deflagrata in tutta la sua evidenza: l’Atalanta ha potuto fare ricorso alla profondità della propria rosa, mettendo in campo la proverbiale intensità e surclassando la mediana romanista, che probabilmente aveva speso tutto tre giorni prima a Leverkusen. Emblematiche le due prestazioni di Paredes nelle gare che hanno indirizzato la stagione: ai limiti della leggenda quella fornita alla BayArena; senza arte né parte al Gewiss, dove fin dalle prime battute l’argentino è apparso vittima di condizioni fisiche più che precarie, tanto da indurre a pensare al cambio immediato (poi arrivato nell’intervallo). Gli stessi rendimenti di Pellegrini e Cristante hanno subito vistosi cali nelle recenti settimane. L’ultima gara saltata dal Capitano è quella contro il Lecce dello scorso 1° aprile, per squalifica. A Bryan invece DDR ha riservato lo stesso trattamento di Mou: sempre utilizzato, tranne nelle due occasioni in cui è stato fermato per somma di ammonizioni (una in campionato, l’altra in Europa League). Il numero 4 ha totalizzato la bellezza di 50 presenze complessive, risultando ancora una volta lo stacanovista della rosa. Quasi fisiologica la sua usura.
Con due partite ancora da disputare da qui alla fine della stagione, le fatiche per i tre non sono terminate. Anche perché per tutti si profila un’appendice estiva di impegni importanti: all’Europeo per i due azzurri, in Copa America per Leandro. E le 137 partite sommate dai tre con la Roma sono già state incrementate da altre 15 con le selezioni durante l’anno. In attesa del prossimo tour de force.
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