Ghisolfi, ds in Nizza
Le esperienze in Ligue 1 hanno condotto a operazioni che portano il nome di Openda e Moffi. Classe 1985, al Lens tre anni tra intuizioni e una crescita che ha portato in Champions
Costruire, progettare e crescere insieme: il percorso scelto dai Friedkin ormai sembra ben chiaro a tutti. Un rinnovamento esplicito, indicato anche dalle decisioni prese negli ultimi sei mesi. La separazione con Mourinho e la volontà di puntare su un tecnico giovane come De Rossi, con idee nuove e tanta voglia di porre le fondamenta per una nuova Roma. Il segnale lanciato anche sul mercato con l’arrivo di Baldanzi: un esborso economico importante, un segnale preciso a indicare la direzione che verrà percorsa per il futuro, pur mantenendo un’alta competitività in Italia e in Europa. Ed è per questo che la scelta del prossimo direttore sportivo sta richiedendo tempo e scrupolosità. Negli ultimi giorni, dalla Francia risuona con insistenza il nome di Florent Ghisolfi: riservato e abile nello scouting, l’attuale direttore sportivo del Nizza, classe 1985, è un profilo in piena sintonia con la musica suonata a Trigoria nell’ultimo periodo. Tuttavia, al momento dal lato Roma non perviene alcun riscontro.
Il triennio d’oro al Lens
40 anni il prossimo febbraio e con doppio passaporto (francese e italiano), vive una carriera non indimenticabile da calciatore vestendo le maglie di Bastia e Reims. Dopo il ritiro, alcune anonime esperienze come allenatore e collaboratore, per poi intraprendere la strada da direttore sportivo. Nel 2019 arriva al Lens e contribuisce alla promozione del club in Ligue 1. L’anno successivo il lavoro di Ghisolfi viene premiato con uno storico piazzamento: il Lens neopromosso arriva settimo in classifica, a 3 punti dall’Europa. La finestra di mercato estiva aveva portato infatti diversi acquisti interessanti: Badé, Clauss e Medina, ma soprattutto Seko Fofana reduce da una grande stagione in Serie A con l’Udinese e convinto dal progetto dei francesi. L’ottimo operato si conferma anche nelle stagioni seguenti: Danso è un’altra intuizione del ds, ma il capolavoro vero e proprio di Ghisolfi al Lens è sicuramente l’arrivo di Openda. Di proprietà del Club Brugge, dopo il prestito biennale al Vitesse passa a titolo definitivo ai giallorossi dimostrando il suo talento anche in Ligue 1. Nella stagione 2022-23, la squadra costruita da Ghisolfi raggiunge lo straordinario traguardo della Champions a 20 anni dall’ultima qualificazione per il club, posizionandosi al secondo posto in campionato.
L’arrivo al Nizza
Un risultato che non può passare inosservato: a ottobre 2022 il Nizza decide di puntare su Ghisolfi, con l’obiettivo di ripetere l’ottimo lavoro svolto a Lens. L’esperienza nel club rossonero entra nel vivo col mercato di gennaio, in cui il nuovo ds chiude 3 trattative: oltre al promettente Cho e alla vecchia conoscenza della Serie A Boga, il vero colpo è Moffi, punta prelevata dal Lorient. Una scommessa vinta, così come la scelta di puntare a sorpresa su Francesco Farioli per la panchina a giugno 2023. I primi problemi con lo staff tecnico iniziano in quest’ultima stagione: con la sospensione di Atal, il tecnico italiano ha chiesto un rinforzo sull’out di destra, non rimanendo però soddisfatto. Infatti, l’arrivo di Rosier a gennaio non ha risolto la situazione: solo 3 presenze in 4 mesi. Inoltre, a corto di centrali difensivi, l’allenatore sperava di poter contare su un terzo rincalzo – avendo a disposizione anche Ndayishimiye, mediano che può scalare in difesa - da far entrare nelle rotazioni con Dante e Todibo. Alla fine, la soluzione non è arrivata dal mercato ma dal settore giovanile: Antoine Mendy, classe 2004. Malumori che non hanno avuto un impatto negativo sulla squadra: il Nizza si trova al quinto posto in campionato, in piena corsa per la Champions a due giornate dalla fine della stagione. Nonostante ciò, l’avventura di Ghisolfi coi rossoneri sembra giunta al capolinea: il giovane direttore sportivo potrebbe presto salire su un altro vagone, magari direzione Roma.
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