La Roma chiede, la Lega nega: Atalanta-Roma si gioca il 12
Ignorata la richiesta del club giallorosso che voleva più tempo dopo la trasferta in casa del Bayer Leverkusen
Un rapporto ai minimi termini come non si registrava da diverso tempo, una battaglia di principio che la Roma non vuole per nessun motivo abbandonare, ovvero quella di veder rispettati i propri diritti e tutelata l’integrità del campionato. E nella giornata di ieri si è consumato l’ennesimo capitolo di una vicenda sempre più intricata, il tutto sul filo di precari equilibri tra il club giallorosso e i vertici del calcio italiano.
La vicenda
Dieci giorni fa da Trigoria era partita la prima la lettera in direzione della Lega, volta a far spostare il recupero della 32esima giornata di campionato contro l’Udinese a metà maggio, fissato invece il 25 aprile, nel pieno del tour de force giallorosso in un finale di stagione già pieno di impegni ravvicinati. Decisione che la Roma non ha gradito (eufemismo) e che lo stesso De Rossi ha spesso rimarcato durante diverse interviste. Poi ieri un’altra richiesta, puntualmente ignorata, di poter disputare il cruciale match per un posto nella prossima Champions, in programma alla 36esima giornata, contro l’Atalanta lunedì 13 maggio e non la domenica 12, come poi confermato dalla Lega. La Roma chiedeva di arrivare alla sfida del Gewiss Stadium con 24 ore in più di riposo, visto che rientrerà in Italia dalla trasferta in Germania molto probabilmente solo nella mattinata di venerdì per poi ripartire, alla volta di Bergamo, già sabato pomeriggio. Tra viaggi e spostamenti, il tempo di preparare la sfida sarà quasi nullo, mentre l’Atalanta, giocando la semifinale di ritorno in casa, vivrà un avvicinamento alla gara molto più gestibile. Ma la Coppa Italia ha complicato, e non poco, il finale di stagione della Roma.
Incastri di calendario
Quattro le principali motivazioni, arrivate “off record” da via Rosellini, per il secondo “no” rifilato ai giallorossi. Prima di tutto far giocare Atalanta-Roma di lunedì (come per esempio accadrà a Salernitana-Atalanta) avrebbe impattato sulla finale di Coppa Italia, in programma il 15 maggio all’Olimpico. E tale evento porta con sé altre criticità organizzative. Far slittare, seppur di 24 ore, la disputa della gara avrebbe creato non pochi disagi ai tifosi, tra tagliandi, voli, treni e hotel. E poi Mediaset avrebbe dovuto rivedere la propria programmazione e macchina organizzativa. Un convinto no è quindi arrivato: Atalanta-Roma si giocherà il 12 maggio alle ore 20.45.
Riflessioni e reazioni
Giusto sottolineare, in primis, come la decisione della Lega sia stata vista a Trigoria come l’ennesimo colpo all’integrità del campionato, sottolineando l’assurdità del fatto che Atalanta-Fiorentina, rinviata per la morte del dg viola Joe Barone, non abbia ancora una data fissata. Senza poi dimenticare l’apertura mentale mostrata dalla Ligue1 nei confronti del PSG e del Marsiglia, protagoniste in Europa, che si sono viste spostare un turno di campionato al 15 maggio. Ma viene anche da domandarsi quanto la Roma credesse davvero di avere margine di riuscita in questa richiesta, forse un po’ tardiva, viste le tempistiche, visto che se l’Atalanta avesse giocato la finale di Coppa Italia giovedì 16 maggio non avrebbe potuto, in caso di finale di Europa League, chiedere di anticipare la gara contro il Lecce al sabato. Incastri proibitivi, ma forse stiamo guardando il dito e non la luna. Non conta il risultato, ma il principio. La Roma, settima nel ranking Uefa, non solo non si è sentita tutelata dal sistema calcio, ma quasi ostacolata. E questo stato d’animo è stato nuovamente messo nero su bianco e recapitato alla Lega. Della serie: non vogliamo favori da nessuno, solo le stesse condizioni e diritti degli altri. Ai successi sul campo, poi, penseremo come sempre abbiamo fatto, unicamente con le nostre forze.
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