A Napoli divieto di sosta: De Rossi non può fermarsi
Altro scontro decisivo, la garanzia della Roma è in panchina
Quando il 5 luglio dello scorso anno furono rilasciati i calendari della Serie A, la partita di oggi fu segnata in rosso tra le gare potenzialmente più difficili dell’anno, anzi, probabilmente la più difficile in assoluto visto il calibro dell’avversaria, celebrata in quei tempi come squadra fortissima, fresca di titolo di campione d’Italia e sostanzialmente imbattibile. A dar retta alla classifica di oggi, la pericolosità si è piuttosto annacquata a fronte dell’ottavo posto dei partenopei (potenzialmente nono, visto che la Fiorentina deve recuperare ancora una gara) e soprattutto dei nove punti di distacco a favore della Roma, distacco maturato peraltro esclusivamente con la gestione De Rossi visto che al momento dell’esonero di Mourinho il Napoli aveva due punti in più della Roma. La gara di questo pomeriggio (calcio d’inizio ore 18, per la telecronaca si può scegliere tra Dazn e Sky, mentre la radiocronaca è obbligatoria su Radio Romanista, e nessun tifoso romanista proveniente da Roma potrà essere presente sugli spalti del Maradona) registra in ogni caso per i bookmakers un consistente vantaggio per la squadra di casa: la loro vittoria viene infatti mediamente pagata 1,80, mentre la vittoria in trasferta è data addirittura a 4. I bookies hanno (quasi) sempre ragione e la parentesi è giustificata dal fatto che ultimamente con la Roma hanno sbagliato parecchio, ad esempio dando la squadra giallorossa sfavorita in ognuno dei precedenti tre passaggi di turno in Europa League. Forse, del gruppo romanista, sfugge la nuova compattezza garantita dalla gestione De Rossi. O forse si considera penalizzante la stanchezza per gli impegni ravvicinati (da quando il Napoli ha giocato, e perso, ad Empoli, nove giorni fa, la Roma ha giocato, e perso, con il Bologna e poi è andata a Udine per il blitz di giovedì pomeriggio dove si è presa tre punti con l’incornata all’ultimo tuffo di Cristante): nel contachilometri dei giallorossi la gita in Friuli ha immesso solo 13’20” di gioco effettivo, ma lo stress per l’impegno dal punto di vista mentale è stato rilevante. E poi mancheranno Llorente e Paredes, squalificati per i virtuosismi di Maresca, e Lukaku e Smalling per i noti infortuni.
Ma il Napoli non è certamente nel suo momento migliore, tutt’altro: i giocatori di Calzona sanno che se perdono anche oggi dovranno restare in ritiro a tempo indeterminato e questo stimolo potrebbe valere più del migliore premio partita in denaro. Della splendida squadra di Spalletti è rimasto ben poco, nonostante la formazione di oggi somigli per dieci undicesimi a quella tricolore, con l’eccezione di Juan Jesus (uno degli ex di giornata) al posto di Kim. Kvara e Osimhen sono le controfigure dei castigatori che sono stati, ma potenzialmente restano due fenomeni da temere. Tradizionalmente, all’ex San Paolo la Roma ha sempre sofferto, anche nelle poche volte in cui ha vinto (due volte nelle ultime dodici apparizioni, la più recente il 4-2 del 3 marzo 2018, sulle panchine Sarri e Di Francesco). L’anno scorso fu un 2-1 ingiusto, con il sigillo finale di Simeone dopo che El Shaarawy aveva pareggiato l’iniziale vantaggio del solito Osimhen, già castigatore nella partita d’andata. C’è un credito da riscuotere.
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