Passa il treno Champions, da Lecce l’ultima lezione
La Roma deve dimenticare Milano, l’obiettivo è il quarto posto
Strana la vita di un uomo che potrebbe permettersi il lusso di vivere in vacanza e che invece si gode ogni momento dei suoi frenetici impegni avendo l’unico desiderio, semmai, di averne di nuovi in modo tale da poter riempire ogni spazio vuoto delle prossime settimane. Tre mesi fa la vita di Daniele De Rossi è cambiata per sempre e seguendo il suo destino ha accettato la proposta di far tornare grande una squadra che stava vacillando proprio dopo averne riassaporato l’ebbrezza. In quella lavatrice De Rossi ci si è voluto infilare e togliendo tutte le ore possibili al sonno e alla famiglia ha deciso di vorticare senza alcun rimorso. La ruota lo porta oggi ad Udine, contro un’Udinese a caccia disperata di punti salvezza dopo aver sperato a lungo di toglierne addirittura all’Inter ed essere rimasta alla fine solo con la soddisfazione di averci seriamente provato.
La posta in palio è altissima, i tre punti un tesoro irrinunciabile soprattutto alla luce dei pareggi di Juve e Bologna: il calcio di inizio è previsto per le ore 18, quando comincerà a rinfrescare da questa strana canicola che ha avvolto anche il Friuli, di fronte la quinta e la quint’ultima del campionato, telecronaca esclusiva su Dazn per chi non fosse al Bluenergy Stadium (ora il Friuli si chiama così), radiocronaca obbligatoria su Radio Romanista. Il rischio è sempre il solito quando una squadra più forte ne affronta una di una fascia di valore inferiore ed è quello della sottovalutazione, a maggior ragione quando dal tuo mondo non arrivano altro che elogi, quelli che la Roma di De Rossi si è meritata in questi tre mesi di superbo cammino. Ancora fresca l’enfasi mediatica per la vittoria di Milano, ideale trampolino di lancio per un’altra impresa quale sarebbe anche solo aver raggiunto una semifinale di coppa europea per il quarto anno consecutivo, una roba che nessun romanista credeva possibile e che invece potrebbe diventare realtà grazie all’impegno di giocatori, allenatori e dirigenti di un club glorioso come questo, bravi a non snobbare mai alcun risultato.
Daniele De Rossi ne ha parlato ieri in un video diffuso dalla società, anche per ridimensionare l’entusiasmo crescente («io so che succede quando arrivano i brutti momenti, e ho in testa il post Lecce per capire che cosa può essermi riservato se le cose dovessero andar male da qui in poi», ha detto in riferimento agli incredibili titoli apparsi quel giorno e concepiti da chi evidentemente non aspetta altro che una sua caduta). Quello alla tv di casa al termine del ritiro di Monza è stato l’unico impegno di comunicazione di ieri, una pausa in giorni in cui è mediaticamente sovraesposto come mai gli è capitato nella vita. Da giocatore, infatti, non è mai stato così sollecitato, a lui venivano riservate le considerazioni quasi sempre nei momenti più difficili, quando c’era da spiegare più che festeggiare. Spiegare un eventuale insuccesso con l’Udinese, ad esempio, sarebbe complicato anche alla luce del parere dei bookies, che danno la vittoria dei padroni di casa a 3.30 (come il pareggio) e quella degli ospiti a 2.20. Anche la tradizione recente della Roma in questo stadio è particolarmente favorevole. Negli ultimi dieci campionati di A, ben sette sono state le vittorie degli ospiti, due le affermazioni per i bianconeri (tra cui l’ultima, l’umiliante 4-0 dello scorso campionato), ma la Roma non vince dal 3 ottobre 2020, 1-0 con un gol di Pedro ad inizio ripresa. È l’ora di tornare a farlo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA