Quando sarà, saremo: questa è l’occasione
Primo atto col Milan, la Roma di De Rossi è chiamata all’impresa
I bookies, i signori delle quote. A loro bisogna far riferimento quando il cuore, l’anima o magari semplicemente il nostro ragionamento fallace pretendono di indicarci la luce nell’oscurità di una partita ad eliminazione diretta tra due squadre che in qualche modo si equivalgono: ebbene il verdetto è chiaro, il Milan è favorito anche se con un distacco minimo (1,70 di media contro 2,10 di media). Dunque spetta a loro la palma del pronostico con l’onore (e l’onere) che ne consegue. «Quando sarà saremo» è lo splendido slogan svelato dopo il derby da Daniele De Rossi per dire che la filosofia della casa non prevede alcuna ansia per la successione di impegni da togliere il fiato. Si è cominciato con il derby e per fortuna è stato archiviato nello schedario delle grosse soddisfazioni della stagione, sperando che resti piuttosto indietro nella classifica. Adesso il calendario prevede questo confronto valido per l’andata dei quarti di finale di Europa League contro il Milan (Stadio San Siro completamente sold-out, compresi i 5000 romanisti, calcio d’inizio ore 21 e dunque al culmine di una giornata che si preannuncia quieta, tiepida e assolata e senza la pioggia di ieri, telecronaca a scelta tra Rai, Sky e Dazn, radiocronaca obbligatoria su Radio Romanista) e la Roma l’affronterà senza pensare al successivo impegno di Udine (neanche 72 ore dopo).
È ora, insomma, il momento di “essere”, contro una squadra più forte - come testimoniano i nove punti in più della classifica e anche i due confronti diretti di campionato caduti però sotto la gestione Mourinho - e come dimostra il terzo posto nella classifica dei favoriti per la vittoria finale della competizione dopo Liverpool (quota intorno a 2) e Leverkusen (poco più di 4). Il Milan è a quota 8, la Roma piuttosto snobbata a 13. Intriga il confronto tattico, tra una squadra, quella di casa, che attacca molto a sinistra e di conseguenza da quella parte si fa spesso trovare scoperta, e un’altra, quella giallorossa, che ha sempre problemi a difendere a destra e sembrerebbe avere in ogni caso armi diverse per lasciare un segno nella fragile retroguardia di Pioli (Gabbia e Kjaer, o Tiaw, i probabili titolari), da Lukaku e Dybala e non solo.
Nella storia dei confronti extracampionato spicca l’inattesa vittoria romanista nella semifinale di Coppa Italia 1992/93, mentre non andò altrettanto bene nella finale 2003 e ai quarti del 2004. Meglio nella semifinale 2007, preludio ad uno degli ultimi trofei vinti nella nostra storia (Coppa Italia 2007, a cui seguirono la Supercoppa dello stesso anno e la Coppa Italia del 2008, prima della Conference League del 2022). Chi passa il turno stavolta si troverà di fronte la vincente tra Bayer Leverkusen e West Ham e nell’eventuale finale il possibile confronto con il Liverpool (stasera impegnato con l’Atalanta). Un cammino complicatissimo, insomma, per una squadra però che si è temprata negli ultimi 10 anni senza mai mancare (almeno) un ottavo europeo, con la gemma delle quattro semifinali nelle ultime sei competizioni alle quali ha partecipato: quella in palio stavolta sarebbe la quinta in sette anni consecutivi, un blasone ormai splendente che fa appassire anche quello (più recente) del Milan.
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